Oltre cento persone sono state arrestate durante le manifestazioni anti-Putin in Russia
In 80 città russe sono stati fermati più di 100 manifestanti che chiedono la candidatura del leader dell'opposizione Alexei Navalny alle elezioni presidenziali del 2018
Più di 100 sostenitori dell’attivista e leader d’opposizione Alexei Navalny sono stati arrestati nel corso di alcune proteste tenutesi in circa 80 città della Russia.
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Secondo il sito per i diritti umani OVD-Info, a San Pietroburgo sono stati fermati gli organizzatori dell’evento e i rappresentanti del movimento d’opposizione Open Russia, sponsorizzati dal magnate anti-Putin Mikhail Khodorkovsky.
Ci sono stati arresti anche a Mosca, dove in centinaia hanno partecipato alla manifestazione di piazza Pushkin.
Le manifestazioni si sono svolte il 7 ottobre, nello stesso giorno del 65esimo compleanno del presidente Vladimir Putin. La maggior parte di queste, tra le quali quelle di Mosca e San Pietroburgo, non erano state autorizzate.
I manifestanti chiedono che sia accettata la candidatura di Navalny alle elezioni presidenziali del 2018, respinta dalla commissione elettorale centrale a causa della condanna per truffa e appropriazione indebita inflittagli nel febbraio 2017.
Il 29 settembre scorso Navalny è stato arrestato nella capitale russa. Era appena uscito di casa e stava per recarsi a un comizio elettorale a Nizhny Novgorod.
Al momento sta scontando una pena di 20 giorni di carcere per aver ripetutamente violato una legge sull’organizzazione di eventi non autorizzati.
Si tratta del terzo arresto per il blogger e attivista russo nel 2017. Il primo il 26 marzo scorso, durante una grande manifestazione contro la corruzione a Mosca. In quell’occasione era stato accusato di aver disobbedito a un poliziotto.
Dopo il rilascio del 10 aprile, Navalny è stato arrestato il 12 giugno, condannato a 30 giorni di carcere con l’accusa di aver organizzato raduni senza i permessi necessari. La pena è poi stata ridotta di cinque giorni.