Appiccavano incendi in Amazzonia: arrestati 4 volontari di una Ong. Ma la sinistra accusa: “Montatura di Bolsonaro”
Secondo la polizia gli arrestati appiccavano roghi in una località dello stato del Parà per ottenere finanziamenti internazionali
Amazzonia: appiccavano incendi, arrestati 4 volontari di una Ong
Quattro volontari di una Ong che combatte i roghi nella foresta dell’Amazzonia sono stati arrestati dalla polizia brasiliana: secondo l’accusa i 4 appiccavano incendi in una località ad Alter do Chao, nello stato del Parà, per ottenere finanziamenti internazionali.
Secondo quanto ricostruito, gli agenti hanno perquisito la sede del Progetto Salute ed Allegri (Psa) a Santarem dove hanno sequestrato alcuni computer e arrestato i 4 volontari, tre dei quali sono attivi nella brigata antincendio di Alter do Chao.
Un portavoce della polizia ha affermato che gli arrestati sono sospettati di essere i responsabili degli incendi che si sono verificati in Amazzonia lo scorso agosto.
Le forze dell’ordine, inoltre, hanno svelato che, in base a intercettazioni telefoniche, la Ong “aveva ottenuto un contratto con il Wwf, al quale hanno venduto 40 immagini per 70mila reais (15mila euro circa), mentre il Wwf ha ottenuto per loro donazioni, tra le quali figura anche quella dell’attore di Leonardo DiCaprio per 500mila dollari, per combattere i roghi in Amazzonia”.
Il direttore della Ong Psa, Caetano Scannavino, ha respinto ogni ipotesi di colpevolezza, definendo le accuse assurde. “Sembra quasi uno scherzo, una situazione senza senso – ha affermato Scannavino – Ora manca solo che vadano ad arrestare i volontari che stanno pulendo le chiazze di greggio sulle spiagge”.
Gli arresti hanno sollevato parecchi dubbi e polemiche, soprattutto negli avversari del presidente Bolsonaro, il quale ha sempre accusato le Ong di essere responsabili degli incendi in Amazzonia.
Il deputato del partito di sinistra Partito Socialismo e Libertà, Edmilson Rodrigues, ha dichiarato senza troppi giri di parole: “Questa è chiaramente una montatura, una storia che stanno inventando per dare ragione a Bolsonaro” sottolineando che “non si può permettere questa criminalizzazione dei movimenti sociali e delle Ong”.