L’Isis ha decapitato un archeologo a Palmyra
Khaled Asaad, archeologo che negli ultimi 50 anni ha studiato le rovine di Palmyra, il 18 agosto è stato ucciso dai militanti dell'Isis
Il 18 agosto i militanti dell’Isis hanno ucciso Khaled Asaad, ex-responsabile del sito archeologico di Palmyra, in Siria. Secondo quanto riferisce Al Jazeera, Asaad è stato decapitato in pubblico e il suo corpo è stato appeso a una colonna, nella piazza di fronte al museo archeologico di Tadmur, città nei pressi delle rovine di Palmyra.
L’archeologo, di 82 anni, era stato il responsabile del sito archeologico per 40 anni. Dal 2003 era in pensione, ma continuava a lavorare come esperto del museo di antiquariato e a scrivere numerosi articoli accademici. Khaled Asaad era considerato uno degli archeologi più esperti delle rovine di Palmyra, patrimonio dell’umanità che si trova a circa 210 chilometri da Damasco.
Asaad era stato preso in ostaggio dall’Isis a luglio ed era stato sottoposto a torture e interrogatori, probabilmente nel tentativo di fargli confessare dove avesse nascosto i reperti archeologici portati via da Palmyra e messi al sicuro.
I militanti dell’Isis hanno conquistato il sito archeologico lo scorso maggio, cacciando via le forze governative fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad. Il gruppo estremista ha già distrutto numerosi siti archeologici in Iraq e si teme possa attaccare anche le rovine di Palmyra.
A giugno i militanti hanno distrutto la statua nota come “il leone di Alat“, che si trovava davanti al museo di Palmyra e che fu ritrovata presso il tempio di Alat. Era alta tre metri, pesava 15 tonnellate e risaliva a duemila anni fa.