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Home » Esteri

Riad: “L’Iran è responsabile dell’attacco alle due petroliere”

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Arabia Saudita | Riad | Iran | Attacco due petroliere | Golfo di Oman

ARABIA SAUDITA IRAN – Anche i sauditi, dopo gli americani e i britannici, accusano apertamente l’Iran di aver attaccato le due petroliere nel Golfo dell’Oman. Ad affermarlo è il principe ereditario Mohamed bin Salman in un’intervista ad Asharq al-Awsat. “Il regime iraniano non ha rispettato la presenza a Teheran del premier giapponese, anzi ha risposto ai suoi sforzi di mediazione attaccando le due petroliere, una delle quali era giapponese”, ha detto il principe.

Attacco petroliere | Golfo di Oman

La mattina del 13 giugno due petroliere sono state colpite mentre si trovavano nella zona dello stretto di Hormuz, da sempre terreno di scontro tra Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti. Il Pentagono ha anche pubblicato un video in cui un’imbarcazione, che secondo gli Usa apparterrebbe ai Guardiani della Rivoluzione iraniani, si avvicina al fianco della petroliera Kokuka Courageous per rimuovere una mina magnetica inesplosa. “Si vede l’imbarcazione, con una mina inesplosa e questo è firmato dall’Iran”, sono state le parole del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Arabia Saudita | Iran | Le parole del principe ereditario Mohamed bin Salman

L’Iran intanto ha negato categoricamente le accuse degli Usa. Teheran in questi giorni sta tentando di uscire dall’accerchiamento, nel pieno della crisi nel Golfo dell’Oman, e ha convocato l’ambasciatore britannico per respingere le accuse di aver attaccato le navi. Ma nel frattempo i sauditi, acerrimi nemici dell’Iran, chiedono – lo ha fatto il ministro saudita dell’energia Khalid al-Falihuna – “risposta rapida e decisiva”, evocando i rischi di un rallentamento delle forniture di petrolio. In America cominciano a percepire il rischio di una guerra.

“Non vogliamo una guerra nella regione – ha aggiunto il principe ereditario Salman – ma non esiteremo a fronteggiare qualsiasi minaccia contro il nostro popolo, la nostra sovranità ed i nostri interessi vitali”.

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