In Arabia Saudita una donna è stata arrestata per aver pubblicato una sua foto senza velo
Un'immagine caricata su Twitter aveva provocato reazioni indignate da parte di molti utenti, che ne avevano chiesto l'arresto e l'esecuzione
La polizia saudita ha arrestato una giovane donna che aveva pubblicato su Twitter una sua foto senza velo e con un vestito corto colorato, contravvenendo alle convenzioni sociali in Arabia Saudita, che impongono un rigido codice di abbigliamento alle donne. L’immagine è stata scattata nel centro di Riyad, nella strada di al-Tahliya.
Il tweet della ragazza, Malak al-Shehri, ha causato dure reazioni in rete. Molti utenti ne avevano chiesto esplicitamente l’arresto, diffondendo un hashtag che tradotto significa “chiediamo l’arresto dell’angelo ribelle Shehri”.
Un portavoce della polizia ha riferito che Sheri è stata portata in prigione e accusata anche di aver “parlato di relazioni proibite con alcuni uomini che non erano suoi parenti”. Molti sauditi chiedono ora la sua esecuzione.
Il paese preve un preciso codice di abbigliamento per le donne in pubblico, così come il divieto di guidare e il divieto di avere rapporti con uomini con cui non si ha una parentela. La polizia ha riferito di aver agito in linea con il dovere di monitorare le “violazioni della morale”.
In seguito alla dura reazione della rete, Shehri ha cancellato la foto e il suo account Twitter.
Le reazioni non sono state tutte di critica, Shehri ha infatti ricevuto molti messaggi di solidarietà. C’è chi ha paragonato la sua “protesta” a quella di Rosa Parks, la donna nera che rifiutò di cedere il suo posto sull’autobus negli Stati Uniti.
Migliaia di sauditi nel mese di settembre 2016 avevano firmato una petizione che chiedeva al governo di abolire il sistema di tutela, che impedisce alle donne di intraprendere attività, anche fondamentali, come il lavoro, senza il permesso di un parente maschio.
Alla fine di novembre, il principe saudita Alwaleed bin Talal, in controtendenza rispetto alle norme convenzionali saudite, ha chiesto che l’abolizione del divieto per le donne di guidare.