Associated Press chiede un’inchiesta indipendente sul bombardamento del palazzo dei media a Gaza
Nella giornata di sabato 15 maggio, l’aviazione israeliana ha bombardato il palazzo dei media (nominato al Jalaa tower) a Gaza city, che ospitava importanti testate giornalistiche come Associated Press e Al Jazeera (qui il video del crollo). Secondo l’esercito israeliano, Hamas usava i giornalisti come scudi e aveva una cellula terroristica all’interno dell’edificio.
Sally Buzbee, al momento ancora direttrice dell’agenzia di stampa Associated Press ma futura direttrice del Washington Post, ha chiesto l’apertura di un’indagine privata su quanto accaduto a Gaza due giorni fa. L’Associated Press si è detta inorridita dall’accaduto. “Abbiamo sentito gli israeliani dire che hanno delle prove”, ha detto Sally Buzbee al programma Reliable Sources della Cnn. “Non sappiamo quali siano queste prove. Pensiamo che sia opportuno a questo punto che ci sia uno sguardo indipendente su ciò che è successo”.
Buzbee ha aggiunto: “Non ci stiamo schierando nel conflitto vero e proprio, ma siamo a favore e ciò in cui crediamo è proteggere il diritto del mondo di sapere cosa sta succedendo in questo conflitto o in qualsiasi conflitto. Questa è una storia importante e a causa delle azioni di ieri (domenica ndr.), il mondo ne saprà di meno.
“Obiettivo perfettamente legittimo”, ha commentato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Le autorità israeliane, ha detto il leader, avevano informato gli Usa sul fatto che il palazzo venisse usato dagli apparati di intelligence di Hamas. In un’intervista Netanyahu ha detto che nell’edificio vi era anche “un ufficio dell’intelligence dell’organizzazione terroristica palestinese che ordisce e organizza attacchi terroristici contro civili israeliani”.
Secondo la direttrice di AP il governo israeliano non ha fornito prove certe della presenza di cellule terroristiche nel palazzo al-Jalaa. Associated Press raccontava la Striscia al mondo da quell’edificio, ormai da oltre 15 anni. I suoi reporter hanno riferito di non aver mai notato o sentito nulla di sospetto. Reporters without Borders, organizzazione non governativa con base a Parigi, ha dichiarato di avere la convinzione che “l’esercito israeliano abbia bombardato il palazzo dei media intenzionalmente, contravvenendo alle leggi internazionali”. Aggiungendo che “questi attacchi sono serviti a silenziare, se non a neutralizzare, la voce dei media”.
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