L’Antitrust italiana multa Amazon e Apple per oltre 200 milioni di euro. Amazon: “Faremo ricorso”
Amazon e Apple dovranno pagare oltre 200 milioni di euro all’Antitrust italiano per un accordo che violava le regole sulla concorrenza (68,7 milioni a carico di Amazon e 134,5 milioni a carico di Apple). Lo ha stabilito ieri il Garante della Concorrenza e del Mercato al termine di un anno di indagini, concludendo che le due aziende hanno messo in atto un accordo restrittivo per impedire ai rivenditori terzi che non aderivano al programma ufficiale di Apple di vendere prodotti dei marchi Apple e Beats sul marketplace di Amazon.it.
L’istruttoria dell’AGCM ha accertato che in un accordo stipulato il 31 ottobre 2018 tra il colosso dello shopping online e Apple.inc, alcune clausole contrattuali “vietavano ai rivenditori ufficiali e non ufficiali di prodotti Apple e Beats di utilizzare Amazon.it, permettendo la vendita dei prodotti Apple e Beats in tale marketplace solo ad Amazon e a taluni soggetti scelti singolarmente e in modo discriminatorio – violando l’art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europe.
Nell’istruttoria si è infatti appurata la volontà di introdurre delle restrizioni sul numero di rivenditori, permettendo solo ad Amazon e ad alcuni soggetti, individuati in modo discriminatorio, di operare su Amazon.it. La restrittività di queste decisioni è confermata dal fatto che almeno il 70% degli acquisti di prodotti di elettronica di consumo in Italia vengono effettuati su Amazon.it e di questi almeno il 40% è rappresentato da rivenditori che utilizzano Amazon come piattaforma di intermediazione.
Le restrizioni previste dall’accordo hanno avuto conseguenze anche sugli sconti effettuati dai soggetti terzi su Amazon.it, il cui numero si è ridotto. L’AGCM ha aggiunto ulteriori considerazioni dimostrando quanto questi accordi siano stati penalizzanti per i rivenditori discriminati, sottolineando il peso che Amazon ha nella distribuzione di prodotti elettronici in Italia.
La decisione dell’Autorità riconosce dunque, in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia UE, che i sistemi di distribuzione si debbano basare su criteri di natura qualitativa, non discriminatori, e applicati indistintamente a tutti i potenziali rivenditori per rispettare le regole sulla concorrenza.
Oltre al pagamento delle sanzioni pecuniarie sopracitate, l’AGCM ha chiesto ad Amazon ed Apple di interrompere qualsiasi azione volta ad introdurre simili restrizioni. Per il momento Apple non ha commentato la notizia, a differenza di Amazon, che ha replicato:
“Siamo in profondo disaccordo con la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e intendiamo fare ricorso. La sanzione comminata è sproporzionata e ingiustificata.
Respingiamo le considerazioni dell’AGCM secondo cui Amazon tragga vantaggio dall’esclusione dei partner di vendita dallo store, poiché il nostro modello di business si basa sul loro successo. Grazie all’accordo con Apple, i clienti italiani possono trovare gli ultimi prodotti Apple e Beats sul nostro store, beneficiando di un catalogo più che raddoppiato, con offerte migliori e spedizioni più veloci.”