Annullate le elezioni presidenziali in Austria
La Corte costituzionale ha riscontrato irregolarità nei voti per corrispondenza che erano stati decisivi nel risultato finale
L’Austria deve tornare alle urne per eleggere il nuovo presidente. Lo ha stabilito venerdì primo luglio la Corte costituzionale austriaca, che ha riscontrato alcune irregolarità nel ballottaggio del 22 maggio e lo ha annullato.
É stato accolto il ricorso di Norbert Hofer, il leader del partito della Libertà (Fpoe), di estrema destra, sconfitto dall’ex leader dei Verdi Alexander van der Bellen con uno scarto di un punto percentuale, circa 31mila voti.
Hofer aveva denunciato irregolarità e incongruenze nel conteggio dei 700mila voti per corrispondenza, che si erano rivelati decisivi nell’esito del ballottaggio.
“Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia e il nostro compito è di garantirne la regolarità. La nostra sentenza deve rafforzare il nostro Stato di diritto e la nostra democrazia”, ha detto a Vienna il presidente della Corte costituzionale Gehrart Holzinger prima di pronunciare la sentenza.
Le irregolarità nelle oltre 700mila schede per corrispondenza sono state ritenute sufficienti per annullare la consultazione, ma non c’è alcuna prova che vi siano stati brogli, ha precisato la Corte.
La decisione arriva a una settimana dal voto del Regno Unito sulla Brexit che ha rinvigorito i partiti nazionalistici e antieuropeisti in tutto il continente. I temi dell’immigrazione e la perdita di posti di lavoro sono stati centrali nel voto britannico, come nella campagna elettorale austriaca.
Non è chiaro se il voto sulla Brexit possa aver rinforzato il partito di Hoefer oppure se gli elettori intimoriti sceglieranno un candidato europeista. Resta tuttavia il dato politico delle elezioni di maggio, le prime nella storia in cui i due partiti centristi che avevano dominato la scena politica sono rimasti fuori dal ballottaggio.
Le nuove elezioni potrebbero tenersi il 25 settembre o il 2 ottobre.