Annullate le elezioni in Palestina per dissensi tra Hamas e Fatah
Le elezioni sarebbero dovute essere il primo esercizio democratico nei territori palestinesi da dieci anni a questa parte
La corte suprema palestinese di Ramallah ha stabilito che le elezioni amministrative previste per l’8 ottobre dovranno essere sospese a causa di una disputa sulle liste elettorali di partito e altri dissensi tra Hamas e Fatah.
Le elezioni sarebbero dovute essere il primo esercizio democratico nei territori palestinesi da dieci anni a questa parte. Erano viste come una sorta di banco di prova sulla popolarità del presidente Mahmoud Abbas e del suo partito Fatah contro il movimento islamista Hamas, che governa la striscia di Gaza dal 2007.
La sentenza è arrivata in seguito ai ricorsi di Hamas contro le liste di partito redatte da Fatah. La disputa sottolinea le divisioni legali e politiche tra l’Autorità nazionale palestinese (Anp) di Abbas, che governa in Cisgiordania e Hamas, in guerra con Israele dal 2004.
“Le elezioni non possono avere luogo in un posto e non nell’altro”, si legge nella sentenza emessa dal tribunale, con cui è stato deciso di bloccare il voto.
La corte è chiamata a una seconda pronuncia il prossimo 21 settembre, ma secondo gli analisti è improbabile che venga ribaltata la prima decisione.
Le amministrative di ottobre sarebbero state le prime a coinvolgere sia Hamas che Fatah dal 2006, quando la vittoria a sorpresa del movimento islamista portò a una frattura nella politica palestinese che non si è ancora sanata.
Anche nel 2012 ci furono elezioni locali, ma il voto si tenne solo in alcune aree della Cisgiordania. Hamas non riconobbe il risultato.
Intanto Fatah non ha risparmiato accuse nei confronti di Hamas per l’impasse in cui si ritrova la Palestina.
“Riteniamo Hamas pienamente responsabile di aver boicottato le elezioni, a partire dai ricorsi ingiustificati che ha depositato”, ha detto il portavoce di Fatah, Osama al-Qawasmi, accusando Hamas di usare “tribunali privati” a Gaza per bloccare le liste di Fatah.
Lo stallo a cui si sta assistendo sottolinea quanto sia divisa e frammentata la classe dirigente palestinese.
L’ottantunenne leader dell’Autorità nazionale palestinese sta diventando sempre più impopolare, ma non vi è, al momento, alcun successore che possa prendere il suo posto.
Secondo alcuni sondaggi, se le elezioni parlamentari si fossero tenute domani, Hamas avrebbe vinto sia nella striscia di Gaza che in Cisgiordania.