Angelina Jolie a Mosul incontra i rifugiati siriani: “Mai vista una devastazione simile”
L'attrice americana, ambasciatrice dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha incontrato anche i profughi siriani del campo di Domiz in Iraq
Angelina Jolie, attrice e anche ambasciatrice dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), è stata in visita nella città di Mosul e nel campo profughi di Domiz nel nord dell’Iraq dove ha incontrato le famiglie siriane sfollate in sette anni di guerra civile, in vista della giornata internazionale del rifugiato del 20 giugno.
“Questa è la peggiore devastazione che io abbia mai visto in tutti questi anni di lavoro con l’Unhcr”, ha dichiarato Angelina Jolie commossa nel video che la ritrae tra le rovine della città di Mosul devastata dalla guerra.
L’attrice inviata dell’Onu ha voluto lanciare un messaggio perché sia assicurato un sostegno umanitario agli oltre 33 mila rifugiati siriani che vivono nel campo di Domiz, allestito a 60 chilometri dal confine con la Siria nel territorio del Kurdistan iracheno.
“La comunità internazionale non deve dimenticare Mosul”, è l’appello della Jolie per gli abitanti della città riconquistata meno di un anno fa dall’esercito iracheno dall’occupazione dell’Isis.
“Qui la gente ha perso tutto. Sono in miseria. Non hanno medicine per i loro bambini, molti non hanno acqua o i servizi essenziali. Spero che si continui ad aiutarli per la ricostruzione e la stabilizzazione dell’intera città”.
Il campo profughi di Domiz è stato aperto invece nel 2012, destinato ad accogliere mille famiglie ora ne ospita oltre cinquemila.
“Il mondo non sta investendo adeguatamente nella crisi dei rifugiati siriani, donne e bambini stanno soffrendo terribilmente”, ha detto la Jolie.
L’attrice ha annunciato anche in vista della giornata internazionale del rifugiato l’Unhcr pubblicherà nuovi dati per richiamare l’attenzione sulla situazione di emergenza del numero di sfollati e la durata del loro esilio che queste persone devono subire.
Angelina Jolie ha visitato diversi luoghi colpiti da conflitti come inviata dell’Onu. In Iraq è la sua quinta visita, al campo di Domiz è la sua terza.
“Questa è la mia terza visita al campo di Domiz in sei anni. La stragrande maggioranza dei suoi abitanti sono donne e bambini siriani. Le loro vite sono sospese indefinitamente a causa della guerra. Non possono tornare indietro, non possono andare avanti e ogni anno hanno meno da vivere. Ho incontrato due madri stamattina, entrambe vedove. Hanno perso i mariti nel campo profughi per patologie che normalmente potevano essere curate. E ora si prendono cura dei bambini, tutti di età compresa tra 5 e 7 anni”.