Anche la Scozia testa la settimana lavorativa di quattro giorni
Dopo il successo riscontrato in Islanda e in Nuova Zelanda anche la Scozia sta pensando di introdurre la settimana lavorativa di quattro giorni. Il piano è quello di ridurre le ore lavorative del 20% senza intaccare la produttività, misurata in produzione settimanale, in modo che lo stipendio possa rimanere lo stesso.
Nel rapporto pubblicato oggi sono state inserite alcune idee su come potrebbe essere adottato questo nuovo modello di lavoro attingendo all’esperienza degli altri Paesi che hanno già iniziato la sperimentazione. Lo riporta la Bbc. Nel piano, le ore ridotte non devono essere considerate settimanalmente e potrebbero essere destinate a gruppi particolari, come i genitori. L’obiettivo è quello di fare accrescere il senso di benessere dei dipendenti, e di conseguenza anche il loro rendimento.
Anche Microsoft ha testato nei suoi uffici in Giappone la settimana lavorativa di quattro giorni riscontrando un aumento della produttività quasi del 40 per cento. La sperimentazione, intitolata Work-Life Choice Challenge Summer, si è svolta nell’agosto 2019 e ha coinvolto 2.300 addetti, che per un mese hanno lavorato dal lunedì al giovedì, avendo liberi il venerdì, il sabato e la domenica. Nonostante i quattro giorni lavorativi mensili in meno, la retribuzione è rimasta la solita, ma soprattutto la produttività è risultata superiore del 39 per cento rispetto all’agosto 2018, quando gli stessi uffici avevano lavorato per 5 giorni alla settimana.