Amsterdam, morto celebre giornalista investigativo olandese ferito da colpi di arma da fuoco
Amsterdam, morto celebre giornalista investigativo olandese ferito da colpi di arma da fuoco
Il giornalista olandese Peter R. de Vries, celebre per le sue inchieste televisive sulla criminalità, è morto nove giorni dopo essere stato ferito gravemente da colpi di arma da fuoco nel centro di Amsterdam.
De Vries, volto noto della televisione olandese, aveva ricevuto minacce in passato per il suo lavoro, che spesso lo portava a seguire casi irrisolti. Nel 2019 aveva dichiarato su Twitter di essere stato informato dalla polizia e funzionari del ministero della Giustizia di far parte della “lista nera” di un criminale latitante.
Il giornalista, morto all’età di 64 anni, era diventato famoso nei Paesi Bassi per essersi occupato di diversi casi di primo piano, tra cui il rapimento di Freddy Heineken, l’imprenditore della birra nel 1983. Nel 2013 uno dei rapitori di Heineken è stato condannato per aver minacciato de Vries.
Lo scorso 6 luglio è stato colpito da cinque spari a distanza ravvicinata nel distretto di Lange Leidsedwarsstraat, ferendolo alla testa pochi minuti dopo aver partecipato a un programma televisivo.
Il primo ministro Mark Rutte ha promesso che chiunque sia stato responsabile dell’uccisione di de Vries sarà trovato dalle autorità. Attualmente risultano ancora detenute due persone arrestate in autostrada poco dopo la sparatoria e sospettate di omicidio.
“Peter ha combattuto fino alla fine ma non è stato in grado di vincere questa battaglia. È morto circondato dalle persone che lo amavano”, ha dichiarato la sua famiglia.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è detta “profondamente rattristata dalla notizia della scomparsa di Peter R. de Vries. Voglio esprimere le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari”. “I giornalisti investigativi sono essenziali per le nostre democrazie. Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggerli”, ha aggiunto su Twitter.
“Il suo coraggio nell’esporre la criminalità organizzata e nel far luce sulle parti più oscure delle nostre società sarà sempre ricordato”, ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli dopo l’annuncio della morte del giornalista investigativo olandese, affermando che “i pensieri dell’intero Parlamento europeo sono con la sua famiglia e i suoi amici”.