Secondo Amnesty International il centrodestra in Italia alimenta razzismo e odio
Nel rapporto annuale di Amnesty International del 2017-2018, si legge che l'Italia è "intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia, di paura ingiustificata dell'altro". La maggior parte delle dichiarazioni politiche di Lega Nord (50%), Fratelli d'Italia (27%) e Forza Italia (18%) sono discriminatorie, razziste o incitano all'odio e alla violenza
Incremento dell’odio razziale da una parte e crescita dell’attivismo per i diritti civili dall’altra: questo è quello che emerge dal rapporto globale di Amnesty International del 2017-2018.
Nei 159 paesi del mondo presi in analisi il tema dei diritti umani è centrale, soprattutto in seguito all’ascesa di Donald Trump, secondo quanto denuncia il rapporto.
Ma non solo: anche gli altri leader mondiali sono colpevoli di aver allentato la presa sulla questione dei diritti umani.
“Le organizzazioni della società civile vengono criminalizzate in un numero crescente di Paesi”. I rifugiati e i migranti sono ancora considerati una minaccia per stati come la Libia e l’Australia, dove di fatto esiste ancora la deportazione dei richiedenti asilo.
Oltre ai migranti, vittime dell’odio sono anche le comunità LGBT in Russia, ma Amnesty dichiara che “sicuramente quest’anno al vertice della piramide dell’odio ci sarebbe l’orrenda campagna militare di pulizia etnica dei Rohingya in Myanmar”.
La situazione risulta drammatica anche in Italia. Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia ha dichiarato che “l’Italia sembra concentrare più di altri Paesi europei le dinamiche di tendenza all’odio”. E prosegue “è intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia, di paura ingiustificata dell’altro”.
Ricordando anche i fatti di Macerata, Rufini ha aggiunto: “C’è una parte di Paese che si ritiene ‘bella, pura, italiana, mentre il resto non merita di condividere il territorio'”.
Nel clima di tensione in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, Amnesty evidenzia che la maggior parte delle dichiarazioni politiche di “Lega Nord (50 per cento), Fratelli d’Italia (27 per cento) e Forza Italia (18 per cento) veicolano stereotipi, sono discriminatorie, razziste o incitano all’odio e alla violenza in campagna elettorale”.
Matteo Salvini, candidato premier e segretario nazionale della Lega, ha già espresso pubblicamente la volontà di voler incontrare i referenti di Amnesty in risposta a queste dichiarazioni contro la coalizione di centrodestra.
Amnesty in questo scenario definito preoccupante ha evidenziato che però ci sono anche paesi dove la crescita dei movimenti in difesa dei diritti umani rende la situazione positiva.
La fortissima partecipazione dei movimenti di denuncia come la “Women’s March”, “Me too” e “Ni una menos” sono segnali positivi.
E il rapporto ricorda anche “l’eliminazione del divieto totale di aborto in Cile e i passi avanti per il matrimonio egualitario a Taiwan”.
“Mentre ci avviciniamo al 70esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani a dicembre 2018, la sfida che abbiamo di fronte è chiara. È il momento di reclamare l’idea fondamentale di uguaglianza e dignità di tutte le persone, di conservare quei valori e chiedere che siano alla base delle decisioni e delle prassi politiche”.