L’amicizia tra un bambino e un cane affetti entrambi da vitiligine
Carter e Rowdy, un labrador nero di 13 anni, sono diventati inseparabili. Entrambi soffrono della stessa malattia della pelle
Carter Blanchard, quando può, trascorre diverse ore a giocare con Rowdy, un labrador retrivier nero di 13 anni. Da quando Rowdy ha fatto breccia nel cuore della famiglia Blanchard, la vita del bambino di otto anni è decisamente migliorata.
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Ora Carter non si sente più solo ed emarginato, ma può contare sull’amicizia del suo amico a quattro a zampe, per un motivo che va ben oltre il semplice legame fra un essere umano e il proprio animale domestico.
Infatti anche Rowdy come Carter è affetto da vitiligine, una malattia cronica della pelle non contagiosa, forse autoimmune, di cui non si conosce ancora l’origine anche se si sospetta possa essere ereditaria o genetica. Essa si caratterizza per la comparsa sulla cute, sui peli o sulle mucose, di chiazze non pigmentate, cioè zone del corpo dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta alla melanina, contenuta nei melanociti.
Le chiazze sono generalmente diffuse su tutto il corpo, spesso in modo simmetrico e interessano zone come il contorno occhi, l’ano, il glande, i genitali, le unghie e più in generale anche viso, collo, mani, avambracci e inguine.
Quando Carter iniziò a frequentare la scuola materna, cominciarono ad affiorare sul corpo e soprattutto sul viso delle macchie sempre più estese, diffuse soprattutto intorno agli occhi. Gli venne immediatamente diagnosticata la malattia della pelle, creando in lui una forte instabilità emotiva.
Benché nessuno dei compagni di scuola avesse mai mostrato atteggiamenti aggressivi od offensivi nei suoi confronti, l’insicurezza in Carter è aumentata gradualmente. Questo ha abbattuto il suo umore e ridotto la fiducia in se stesso, rendendolo più insicuro e introverso a tal punto da non voler più frequentare la scuola a causa della sua malattia.
Quelle macchie pigmentate che avevano aggredito il suo volto, lo stavano allontanando dal mondo. Così i genitori di Carter sono corsi ai ripari e hanno pensato di cercare un amico speciale per il figlio. Non un suo coetaneo affetto dalla medesima patologia, bensì un cane.
L’incontro fra il bambino e l’animale a quattro zampe è nato da una foto su Facebook: “Avevo visto l’immagine del labrador sui social e ho subito capito che mio figlio doveva incontrarlo”, ha raccontato la mamma di Carter, Stephanie Adcock Blanchard. “Ma quando Carter ha incontrato il cane, che vive lo stesso problema da anni, il suo umore e la sua autostima si sono elevati. È stato un incontro terapeutico, e ora sono molto felici insieme”, ha concluso la donna.
La scoperta di Rowdy, dal pelo nero lucidissimo e con due chiazze bianche intorno agli occhi ha restituito piena fiducia a Carter e a tutta la sua famiglia. Dall’Arkansas, dove vivono, il bambino e i genitori, hanno potuto raggiungere Rowdy e la sua proprietaria nell’Oregon, grazie a un viaggio pagato con una colletta di alcuni utenti, che dopo aver letto la loro storia su Facebook hanno fatto delle donazioni.
“Ho avuto la sensazione che fossero amici da sempre – ha raccontato Niki, la proprietaria del labrador – è stato un viaggio incredibile, che ha portato Carter a migliorare la qualità della sua vita”. Tuttavia, il destino non è stato clemente con Rowdy che qualche giorno fa ha accusato dei dolori ed è stato trasportato d’urgenza in una clinica veterinaria per dei controlli più accurati. Anche in questo caso, alcuni utenti hanno deciso di lanciare una petizione sul sito di raccolta fondi GoFundMe per coprire le spese mediche.
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