“Mio figlio Amal è malato, liberatelo”: l’appello del giornalista palestinese Nakhleh per il figlio 17enne detenuto nelle carceri israeliane
TPI pubblica in esclusiva il video-messaggio del padre per la liberazione di Amal Nakhleh, che si trova in detenzione amministrativa da oltre un anno
“Amal soffre di una rara malattia autoimmune chiamata miastenia gravis, deve assumere medicine ogni 4 ore, sotto lo stretto controllo degli specialisti, e fare frequenti esami di laboratorio. Da più di un anno è trattenuto da Israele in detenzione amministrativa, ma non ci dicono di cosa è accusato”. Il giornalista Muammar Nakhleh è il padre di Amal, un 17enne palestinese posto in detenzione amministrativa dalle forze israeliane dal 21 gennaio 2021.
Il ragazzo, che a causa della sua malattia non può vaccinarsi contro il Covid-19, ha contratto la malattia in carcere. Quando le sue condizioni mediche sono peggiorate, le forze militari israeliane sono state costrette a portare Amal in ospedale, ma la famiglia non è stata avvertita, così il padre ha appreso la notizia dai media.
Le accuse
Il provvedimento di detenzione nei confronti di Amal, che vive nel campo Jalazone, a nord di Ramallah, è stato rinnovato diverse volte senza che né lui né la sua famiglia siano stati messi a conoscenza delle accuse. Le autorità israeliane li hanno solo informati che si tratta di un “caso amministrativo riservato”.
Secondo quanto riporta una dichiarazione dell’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa della situazione dei palestinesi, UNRWA, le autorità israeliane affermano che Amal è accusato di aver lanciato pietre contro i soldati, nonostante non siano state fornite prove a sostegno dell’accusa. L’autorità ha chiesto inoltre il suo “immediato rilascio dalla detenzione amministrativa per due motivi: le sue condizioni mediche, che sono incredibilmente gravi e perché è minorenne”.
La petizione per chiedere il rilascio di Amal
I genitori del 17enne, che sono molto preoccupati per le sue condizioni di salute, hanno chiesto il suo immediato rilascio. Per sostenerli è stata lanciata una petizione su Change.org che ha già raggiunto oltre 97mila sottoscrizioni da Francia, Italia, Spagna, Germania, Turchia.
“Il mese scorso Amal ha minacciato di iniziare uno sciopero della fame per mettere pressione agli israeliani”, racconta il padre nel video pubblicato in esclusiva da TPI.it. “Abbiamo fatto molti sforzi per convincerlo a rinunciare a questa decisione, perché siamo preoccupati per la sua salute. Amal non può fare alcuno sciopero della fame perché ha bisogno delle sue medicine. Lo scorso mese sono stato ha visitarlo, ha lanciato un messaggio: mettere pressione alle autorità israeliane per il suo caso, per liberarlo, perché sa di non aver fatto nulla di illegale”.
Qui il link della petizione per chiedere la liberazione di Amal.