Algeria, volontario scambiato per piromane linciato e trucidato in pubblico dalla folla
Algeria, volontario scambiato per piromane linciato e trucidato in pubblico dalla folla
Djamel Bensmail è il volontario di 36 anni scambiato per un piromane e massacrato dalla folla a Larbaa Nath Irathen, in Algeria, nella regione di Cabilia, devastata dagli incendi da tre settimane. Djamil ha cercato invano di far ragionare la massa di 62 persone che hanno eseguito il suo linciaggio, mentre una folla di persone riprendevano la scena. “Sono venuto qui per aiutarvi”, ha detto prima di essere uscito, ma inutilmente.
Djamil era un volontario: quattro giorni prima di essere ucciso aveva spiegato le ragioni della sua presenza nell’epicentro del disastro ai microfoni dell’emittente online Aures Tv: “Sono venuto qui ieri notte, non ho dormito, per aiutare i miei fratelli Cabili che mi hanno dato una lezione di solidarietà e generosità. In questa regione non c’è elettricità, né acqua, né gas, né pane”, aveva detto.
Eppure qualcuno lo ha scambiato per il responsabile di quegli incendi. Djamil si trovava già a bordo di una camionetta delle forze dell’ordine, che lo stava conducendo in commissariato per accertamenti, quando la folla di persone lo ha estratto dal furgone e condotto nel cortile della centrale di polizia, trucidato a coltellate e a mani nude. In quel momento nessuno, nemmeno gli agenti, ha fatto nulla per proteggerlo.
Il corpo è stato trascinato nella piazza centrale della cittadina, bruciato e decapitato. Djamil faceva il pittore e il musicista e militava nel movimento “Hirak”, nato un paio d’anni fa, le cui manifestazioni hanno contribuito alla caduta del presidente Abdelaziz Bouteflika, nel febbraio 2019. Le proteste sono riprese nei mesi scorsi, con le richieste di un cambio di sistema del potere. Proprio il suo impegno politico ha alimentato qualche sospetto sulle vere ragioni per le quali la polizia avesse fermato il ragazzo.