Alexei Navalny, la conferma dell’ospedale di Berlino: “È stato avvelenato. Non esclusi danni neurologici permanenti”
Alexei Navalny, l’ospedale di Berlino conferma: “Tracce di avvelenamento”
I medici dell’ospedale Charité di Berlino dove è stato trasferito il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny (qui il suo profilo) confermano che nell’organismo dell’uomo sono state trovate “tracce di avvelenamento”. “I risultati clinici indicano un avvelenamento con una sostanza che inibisce la colinesterasi” hanno dichiarato dall’ospedale senza però precisare di che sostanza si tratti. Gli effetti tossici di tale sostanza, tuttavia, sono stati confermati da diversi laboratori indipendenti e nelle prossime ore, secondo quanto riferito, verranno fatti ulteriori esami per tentare di capire quale possa essere stata la sostanza che ha ingerito, probabilmente attraverso un tè caldo, Navalny. I dottori, inoltre, hanno dichiarato che “Non si possono escludere danni a lungo termine al sistema nervoso” dell’uomo.
Russia, le terribili urla dell’oppositore Alexei Navalny sull’aereo: ora è in coma
Alexei Navalny secondo quanto ricostruito dai media tedeschi attualmente si trova in terapia intensiva ed è in coma farmacologico, ma non sarebbe in pericolo di vita. Già nella mattinata di lunedì 24 agosto, Steffen Seibert, portavoce del governo tedesco, aveva affermato che era “abbastanza probabile” che Navalny fosse stato avvelenato. “Si tratta di un paziente che in maniera abbastanza probabile è stato vittima di un attacco con il veleno” aveva dichiarato Seibert. L’oppositore russo era stato trasferito nella giornata di sabato 22 agosto dall’ospedale di Omsk, in Siberia, dove era stato ricoverato subito dopo essersi sentito male.