Ad Aleppo sono ricominciate le operazioni di evacuazione di civili e ribelli
Nella giornata di ieri, 18 dicembre, almeno 350 persone hanno lasciato la città, diretti in altre zone del paese controllate dai ribelli
Ad Aleppo est sono riprese le evacuazioni con autobus e ambulanze per portare i civili e i ribelli fuori dalla città. Nella giornata di ieri, 18 dicembre, almeno 350 persone hanno lasciato la città, diretti in altre zone del paese controllate dai ribelli. Nei giorni precedenti alcuni autobus governativi sono stati dati alle fiamme, interrompendo momentaneamente l’evacuazione.
Tra i bambini evacuati, c’è anche Bana Alabed, la bambina nota per la sua costante testimonianza tramite Twitter delle condizioni ad Aleppo est.
Altre migliaia di persone sono in attesa di lasciare Aleppo, che è in condizioni disastrose, con scarsità di cibo, acqua e strutture mediche.
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha riferito di aver raggiunto un compromesso per consentire alle Nazioni Unite di monitorare le operazioni di evacuazione.
Cinque degli autobus che trasportano gli sfollati sono arrivati a Khan al-Assal, sotto il controllo dei ribelli.
Per permettere la prosecuzione dell’evacuazione, le forze pro-governative hanno chiesto in cambio che i civili residenti nei villaggi a prevalenza sciita di Foah e Kefraya nella provincia di Idlib, assediata dai ribelli, possano lasciare l’area.
Responsabili degli incendi ai bus sono stati i ribelli di Jabhat Fateh al-Sham, in passato legati ad al-Qaeda. L’atto è stato condannato dal Free Syrian Army, una fazione ribelle più moderata, che lo ha definito “sconsiderato” per aver messo in pericolo la vita di migliaia di persone intrappolate ad Aleppo est.
Secondo l’Unicef, tra le persone in attesa di lasciare la città, ci sono bambini malati e feriti. Alcuni minori sono stati costretti a lasciare la città senza i loro genitori.