Aleppo, 4 civili uccisi per un attacco con gas cloro
Il presunto attacco chimico ha colpito i quartieri ribelli nella parte orientale della città, decine di persone sono rimaste intossicate
Almeno quattro persone sono rimaste uccise e diverse altre intossicate dopo che un gas, probabilmente cloro, è stato sganciato insieme a bombe a grappolo su un quartiere della città di Aleppo, mercoledì 10 agosto 2016.
Hamza Khatib, il direttore dell’ospedale al-Quds di Aleppo, ha riferito che la struttura medica ha registrato quattro decessi per avvelenamento da gas. L’attacco ha provocato anche 55 feriti, sette dei quali ancora ricoverati in ospedale.
Khatib ha detto che conserverà lembi dei vestiti dei pazienti e frammenti della bomba a grappolo come prove da analizzare per documentare l’attacco con il gas.
La Syria Defence Force, un gruppo che accorre in soccorso dei civili dopo gli attacchi nei quartieri sotto il controllo dei ribelli di Aleppo, ha invece registrato tre vittime e 22 feriti.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha detto che alcuni elicotteri hanno sganciato barili esplosivi sui quartieri di Saif al-Dawla e Zubdiya, causando la morte per soffocamento di una donna e del suo bambino.
La città settentrionale di Aleppo, che era la più popolosa della Siria prima della guerra, è divisa tra quartieri occidentali in mano al governo e quartieri orientali controllati dai ribelli. Ottenere il controllo dell’intera città sarebbe una grande vittoria per il presidente siriano Bashar al-Assad.
Venerdì 5 agosto è cominciata una sanguinosa battaglia nei dintorni di Aleppo dopo che i ribelli hanno avviato un’offensiva per rompere l’assedio delle forze filogovernative, che durava da un mese e teneva intrappolate circa 250mila persone.
I combattenti sono riusciti a fare breccia nelle linee nemiche, ma non sono ancora riusciti a stabilire un corridoio sicuro per il transito di civili e degli aiuti umanitari.
Non è la prima volta che i ribelli accusano l’aviazione siriana di aver usato gas contro di loro. L’Aleppo Media Centre, un portale d’informazione vicino all’opposizione, ha diffuso le immagini di presunte vittime colpite dall’attacco chimico: una bambina e alcuni adulti con indosso maschere per l’ossigeno.
Sia il governo che le forze dell’opposizione hanno sempre negato di aver fatto uso di armi chimiche, ma gli osservatori indipendenti ritengono che Damasco abbia usato gas cloro e altre sostanze in diverse occasioni. Al contrario, il governo e la Russia hanno accusato i ribelli di essere ricorsi a gas velenosi.
Le Nazioni Unite hanno rilevato che nel 2013 è stato usato gas sarin su un sobborgo di Damasco, Ghouta. Allora, gli Stati Uniti avevano accusato il governo di esserne responsabile e di aver causato la morte di 1.429 persone inclusi 426 bambini, ma Damasco ha sempre negato.
Nello stesso anno, il governo siriano ha accettato di distruggere le scorte di armi chimiche, processo completato nel 2016.
A fine 2015, tuttavia, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche ha constatato l’utilizzo di gas mostarda sul territorio siriano, senza precisare quale parte ne abbia fatto uso.