In Alabama è stata proposta una legge che punisce l’aborto con 99 anni di carcere
L’Alabama ha proposto una legge che punisce l’aborto in qualsiasi fase della gravidanza con il carcere. E la reclusione va dai dieci ai 99 anni. La proposta legislativa introdotta martedì 2 aprile 2019, consentirebbe l’aborto solo nei casi in cui vi sia “un serio rischio per la salute della madre del nascituro”, escludendo quindi i casi di stupro.
Nello stato repubblicano lo scorso 6 novembre è stato approvato un emendamento contro l’aborto che riconosce “la santità della vita prima della nascita e i diritti dei bambini non ancora nati, il più importante dei quali è quello alla vita”.
Nell’emendamento si precisa che lo Stato “non protegge il diritto all’aborto” e non richiede finanziamenti per l’interruzione di gravidanza. L’aborto resta comunque legale come previsto dalla celebre sentenza della Corte Suprema federale “Roe v. Wade” del 1973, ma l’emendamento potrebbe limitare l’accesso all’interruzione di gravidanza e ribaltare la storica sentenza Roe v. Wade.
“Semplicemente viene criminalizzato l’aborto”. Così Terri Collins, la promotrice repubblicana del progetto. “Speriamo che la proposta di legge arrivi fino alla Corte Suprema in modo da rovesciare la sentenza Roe v Wade“.
La proposta di divieto all’aborto è stata etichettata come una “condanna a morte per le donne” da Staci Fox, presidente e CEO di Planned Parenthood Southeast, perché potrebbe persino criminalizzare l’interruzione di gravidanza in caso di stupro.
Nel testo di legge si paragona l’aborto alle più grandi atrocità della storia, come l’Olocausto. In altri stati, tra cui Georgia e South Carolina, potrebbero passare a divieti simili.