Il leader dell’Isis al-Baghdadi è morto davvero?
Secondo l'agenzia di stampa russa RIA Novosti e l'Osservatorio siriano per i diritti umani, il sedicente califfo è stato ucciso. Ma il Pentagono non conferma
Aggiornamento: un funzionario dell’antiterrorismo curdo ha dichiarato lunedì 17 luglio 2017 di essere sicuro al 99 per cento che il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi sia vivo e si trovi a sud della città siriana di Raqqa.
Martedì 11 luglio il canale televisivo iracheno Au Sumaria ha detto che i miliziani del sedicente Stato islamico hanno confermato la morte del califfo Abu Bakr al-Baghdadi, citando una fonte locale nella provincia irachena di Ninive. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa russa RIA Novosti.
Confirmed information for the #SOHR about the death Abu Bakr #Baghdadi, the “Amir of the #IslamicState organization” pic.twitter.com/JivM08RJWI
— #المرصدالسوري #SOHR (@syriahr) July 11, 2017
L’Osservatorio siriano per i diritti umani sostiene di aver ricevuto conferme della morte del sedicente califfo. “I comandanti di primo piano dell’ISIS presenti nella provincia di Deir Ezzor hanno confermato la morte di Abu Bakr al-Baghdadi”, ha dichiarato all’agenzia di stampa AFP Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio.
Ma il Pentagono dice di non avere informazioni sufficienti per confermare la notizia. “Non possiamo confermare, ma spero che sia vero”, ha detto il portavoce della coalizione occidentale a guida statunitense, il colonnello Ryan Dillon.
Il 16 giugno, il ministro della Difesa russo aveva dichiarato che la guida dell’Isis era stata probabilmente eliminata a seguito di un bombardamento delle forze aeree del Cremlino sulla città di Raqqa avvenuto il 28 maggio 2017.
In realtà Abu Bakr al-Baghdadi è un nome da battaglia. Il vero nome del leader dell’Isis è Ibrahim Awed Ibrahim Ali al-Badri al-Samarrai o semplicemente Ibrahim al-Badri. Non è la prima volta che circolano voci sulla sua presunta morte, la cui ultima apparizione pubblica risale a un video del 2014. Il suo ultimo messaggio audio invece risale al 2 novembre 2016.
Nonostante il decesso del sedicente califfo non sia ancora confermato ufficialmente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump canta vittoria per una grande vittoria contro i terroristi. Che sia una conferma?
Big wins against ISIS!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 11, 2017
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