L’aggressore del Louvre risponde agli inquirenti
L'egiziano 29enne che ha attaccato un gruppo di militari all'ingresso del museo conferma la propria identità. Abdallah El-Hamahmy è accusato di terrorismo
Abdallah El-Hamahmy, l’egiziano di 29 anni che il 3 febbraio ha tentato di aggredire al Carrousel du Luovre un gruppo di militari con due machete, ha rotto il silenzio e ha accettato di rispondere alle domande della polizia per la prima volta.
Secondo quanto rivelato dal settimanale francese l’Express, il giovane ha confermato agli inquirenti identità e nazionalità, dopo aver rifiutato di rispondere alle loro domande per due volte. Gravemente ferito all’addome da uno dei militari aggrediti, l’egiziano si trova ancora in stato di fermo all’ospedale Georges Pompidou di Parigi, in condizioni stabili.
“Il giovane ha dato la sua versione dei fatti”, ha rivelato una fonte della procura parigina al sito dell’Express. Resta da capire il movente dell’aggressione, e se l’uomo abbia premeditato l’attacco al Louvre da solo o se dietro ci sia una rete che ha pianificato tutto. Gli inquirenti francesi hanno da subito parlato di terrorismo.
Il giovane era arrivato in Francia alla fine di gennaio da Dubai, aveva affittato un appartamento per nell’8° arrondissement di Parigi e aveva prenotato un biglietto di ritorno per gli Emirati Arabi Uniti con data 5 febbraio.
In un’intervista con AFP, il padre di Abdallah El-Hamahy ha detto di non aver mai riscontrato alcun segno di radicalizzazione nel figlio, e ha assicurato che a Dubai il 29enne conduceva una vita normale.
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