Afghanistan, Biden ammette: “I talebani? Non sono cambiati”
“Penso che (i talebani, ndr) stiano attraversando una sorta di crisi esistenziale riguardo al fatto che vogliano essere riconosciuti dalla comunità internazionale come un governo legittimo. Non sono sicuro che lo vogliano davvero”: queste le parole con cui Joe Biden ha commentato la nuova veste che i talebani hanno mostrato in pubblico dopo la riconquista dell’Afghanistan in un’intervista rilasciata alla Abc. Alla domanda diretta se il presidente creda che i talebani siano cambiati, Biden ha risposto: “No”. Al quesito successivo, il presidente americano si è poi detto convinto che i cosiddetti studenti coranici non abbiano cambiato le loro convinzioni fondamentali.
Nel corso della lunga intervista il Capo della Casa Bianca ha difeso la sua strategia, e assicurato che nessuno – nemmeno l’Intelligence Usa – aveva previsto che la riconquista del Paese da parte degli jihadisti dopo il ritiro delle truppe americane sarebbe stata così veloce. “Se guardiamo ai report dell’intelligence, avevano previsto che sarebbe accaduto probabilmente verso la fine dell’anno”.
Nessuno inoltre, ha sottolineato Biden, si aspettava che le oltre 300mila truppe addestrate dall’esercito statunitense si sarebbero arrese così facilmente ai talebani quando questi avrebbero provato a riprendere il potere. Ma restare nel Paese investendo altre risorse dopo che negli ultimi anni l’amministrazione Usa e i cittadini non avevano più chiare le ragioni dell’occupazione sarebbe stata una scelta folle, che nessuno avrebbe condiviso, ha chiarito.
Se il Presidente Trump non avesse stretto un accordo con i talebani prima della sua elezione, ha aggiunto Biden, anche lui avrebbe disposto il ritiro, ma pianificando meglio le modalità per portare a termine la missione. “Non c’era un momento adatto per lasciare il Paese: 15 anni fa sarebbe stato un problema. Oggi la domanda era la seguente: continuare a inviare le vostre figlie e i vostri figli in Afghanistan in eterno?”, ha dichiarato, mostrando di avere a cuore prima di tutto le ragioni dell’opinione pubblica americana, a cui guarda per le elezioni di mid-term, nell’ottica di uno slogan simile a quello del suo predecessore: ‘America First’, come chiarito sin dai primi giorni del suo mandato.
Biden ha assicurato che farà il possibile affinché tutti i cittadini americani – che si stimano essere tra i 10 e i 15mila – lasci l’Afghanistan entro il 31 agosto, e che si impegnerà affinché gli alleati afghani e le loro famiglie, “coloro che devono essere evacuati”, possano farlo. Sull’imminente anniversario dell’11 settembre 2001, il Capo della Casa Bianca ha dichiarato che la situazione nel Paese non è la stessa di 20 anni fa, nonostante i Talebani siano tornati al potere.
“20 anni fa c’era un tale chiamato Osama Bin Laden, vivo e in buona salute. E i terroristi di Al Qaeda erano strutturati, con un aiuto significativo dall’esterno. Siamo andati in Afghanistan per prendere Bin Laden e per smantellare al meglio delle nostre possibilità Al Qaeda in Afghanistan. Lo abbiamo fatto. Ma poi abbiamo deciso di impegnarci nella ‘ricostruzione’ della nazione, nel concetto di ‘nation building’: una idea che per me non ha mai avuto senso”, ha dichiarato Biden.