Afghanistan, un neonato in lacrime viene passato di mano in mano all’aeroporto per affidarlo ai militari
“È stato terribile, le donne hanno alzato i loro bambini oltre filo spinato, chiedendo ai soldati di prenderli, alcuni sono rimasti impigliati nel filo”. È quanto riferito a Sky News da un alto ufficiale, allo scalo di Kabul, in Afghanistan, che dopo la presa del potere dei talebani è stato preso d’assalto da migliaia di persone che cercano di salire su un volo per lasciare il Paese. E la foto con un neonato in lacrime è già diventata un simbolo.
L’ufficiale ha raccontato di madri afghane disperate che lanciavano i loro figli nella speranza di metterli in salvo affidandoli ai militari britannici. Resoconti confermati anche da alcuni video circolati sui social. Il segretario alla Difesa britannico, Ben Wallace, ha poi precisato che “nessun bambino non accompagnato sarà portato fuori dall’Afghanistan”, dal momento che il governo non può prendersi in carico un minore solo.
Ormai da giorni all’aeroporto di Kabul regna il caos. Ieri le truppe americane hanno sparato in aria nel tentativo di disperdere la folla che continua ad accalcarsi nelle vicinanze. Il portavoce del Pentagono John Kirby ha precisato che i soldati americani dispiegati all’aeroporto di Kabul sono al momento 4500, con altri 700 attesi nelle prossime ore.
“Alcuni colpi sono stati sparati, principalmente intorno alle aree degli ingressi e alcuni di questi, da quanto ci risulta, sono stati sparati dal personale americano come avvertimenti non letali”, ha detto, precisando che non ci sono state vittime né feriti. Alcuni testimoni hanno detto che sono stati utilizzati anche gas lacrimogeni.