Afghanistan, l’Isis rivendica l’attentato kamikaze a Kabul
Almeno 26 persone sono morte nell'esplosione di un'autobomba nei pressi di un santuario sciita
Almeno 26 persone sono rimaste uccise e altre 18 ferite mercoledì 21 marzo in un attentato kamikaze a Kabul, capitale dell’Afghanistan.
Lo ha riferito un portavoce del ministero della Sanità afghano.
L’attacco è stato rivendicato dall’Isis, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa afghana Amaq.
Una autobomba è esplosa nei pressi di un santuario sciita nella zona di Karte-e-Chahar, vicino all’ospedale Ali Abad e all’università. L’esplosione è avvenuta mentre una folla di centinaia di persone si stava riunendo per festeggiare il Neworz, l’inizio del nuovo anno.
Molti altri attentati avvenuti negli ultimi mesi sono stati rivendicati dall’Isis.
Un portavoce del ministero degli Interni ha detto alla Bbc che l’attentatore si è avvicinato a piedi al santuario Sakhi e ha azionato l’ordigno quando è stato identificato dalla polizia.
Decine di persone sono rimaste uccise in un’ondata di attacchi dei Taliban e dell’Isis lo scorso gennaio, a conferma della situazione di insicurezza nella capitale afghana.
#Kabulexplosion Esplosione a Kart-e Sakhi. Finora 7 feriti trasferiti al nostro Centro chirurgico per feriti di guerra a #Kabul 3 morti all’arrivo #Afghanistan #laguerraè pic.twitter.com/MaJ9l09EER
— EMERGENCY (@emergency_ong) 21 marzo 2018
Ufficiali delle forze armate dell’Afghanistan e degli Stati Uniti ritengono che questa escalation di attentati sia una risposta da parte di Taliban e Isis alle operazioni di sicurezza che hanno visto i miliziani perdere il controllo di alcune aree del paese.
Ma è possibile anche che questi attacchi puntino invece a minare la fiducia nel governo piuttosto che tentare di riprendere il controllo sulle aree rurali del paese, sottolinea la Bbc.