Usa, 14enne picchiata a scuola dalle compagne, il video su TikTok: si suicida due giorni dopo nella sua cameretta
Quattro studentessa della Central Regional High School di Berkeley Township, nella contea di Ocean, nel New Jersey, sono sotto accusa per il suicidio di una loro coetanea, la 14enne Adriana Kuch, trovata morta nella sua casa di Bayville lo scorso 3 febbraio: la giovanissima si è tolta la vita dopo la pubblicazione di un video in cui veniva mostrata l’aggressione che aveva subito a scuola dal gruppetto.
Un episodio di bullismo risalente a due giorni prima della terribile scoperta. Il sovrintendente del distretto scolastico del New Jersey, Triantafillos Parlapanides, ha annunciato le sue dimissioni in risposta all’ondata di indignazione di studenti e genitori. “Il distretto scolastico regionale centrale sta valutando tutte le accuse attuali e passate di bullismo.
È stato contattato il Dipartimento dell’Istruzione, il distretto si sottoporrà a una valutazione indipendente delle politiche anti-bullismo e assicurerà che tutte le tutele necessarie siano in atto per proteggere i nostri studenti e il personale”, si legge nella dichiarazione.
Una delle adolescenti presumibilmente coinvolte nel pestaggio è accusata di aggressione aggravata, due sono accusate di cospirazione per commettere aggressione aggravata e una quarta è accusata di molestie, ha riferito il procuratore della contea di Ocean Bradley D.Billhimer.
Sulle identità delle giovani c’è massimo riserbo essendo loro minorenni. L’attacco ad Adriana, che in quel momento stava camminando con il suo ragazzo nel corridoio, è stato registrato e pubblicato più tardi lo stesso giorno su TikTok, provocando una serie di commenti di odio e bullismo online che secondo il padre della ragazzina l’hanno indotta a togliersi la vita.
Nelle immagini la giovane viene presa a pugni e calci, le vengono tirati i capelli e viene colpita al volto con una bottiglia piena d’acqua. Dozzine di studenti della scuola hanno organizzato uno sciopero mercoledì, unendosi a Kuch nel chiedere che il distretto intraprenda un’azione più forte contro le responsabili.
Queste ultime, infatti, sarebbero tornate a scuola il giorno dopo l’aggressione come se nulla fosse. “Voglio che questo smetta di accadere ad altri bambini – ha detto il padre della vittima – questa non è solo mia figlia. Molti ragazzi stanno affrontando questo problema a scuola”.