L’adolescente scappata di casa che ispirò una canzone dei Beatles
Il brano She’s Leaving Home, che tra pochi giorni compie 50 anni, fu ispirato da un articolo di giornale e in particolare dalla storia di una ragazza diciassettenne
Il primo giugno 2017 ricorre il cinquantesimo anniversario di uno dei dischi più noti e importanti della storia della musica: Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, pubblicato nel 1967 e considerato probabilmente la vetta della creatività del gruppo formato da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr.
I fab four erano all’epoca già popolarissimi e continuavano a produrre capolavori con una velocità impressionante, facendo uscire circa un album di inediti all’anno e nel frattempo cambiando per sempre la musica pop.
Tra le canzoni che compongono il disco del ’67 ce n’è una forse non molto nota, ma molto apprezzata dai fan della band, intitolata She’s Leaving Home, che come ricorda un articolo pubblicato su Rolling Stone USA, fu ispirata da un articolo di giornale e in particolare dalla vita di una ragazza oggi sessantasettenne.
Si trattava di Melanie Coe, all’epoca diciassettenne, e la sua storia era stata riportata in un articolo datato 27 febbraio 1967 del quotidiano britannico Daily Mail, in cui si diceva di come fosse scappata di casa a Stamford Hill, Regno Unito, senza lasciare detto nulla ai genitori.
Nell’articolo veniva definita “una studentessa che sembrava avere tutto”, che possedeva un’auto Austin 1100 personale, un “guardaroba pieno di vestiti”, una pelliccia. Di fronte alla sua fuga il padre commentava: “Non riesco a immaginare perché sia dovuta scappare. Ha tutto, qui”.
Paul McCartney lesse quell’articolo e, colpito dalla storia di questa ragazza che aveva deciso di lasciare la sua famiglia agiata in cerca di libertà, lavorò insieme a Lennon per trarne un testo che ne romanzasse la vicenda.
Questa la traduzione del testo che poi diventò She’s Leaving Home:
Mercoledì mattina alle cinque in punto
All’inizio della giornata
Chiude silenziosamente la porta della sua camera
Lasciando il biglietto che sperava potesse dire di più
Scende al piano di sotto in cucina
Stringendo il suo fazzoletto
Gira piano la chiave della porta sul retro
Fa un passo fuori ed è libera
Lei (le abbiamo dedicato tutta la vita)
Se ne sta andando (sacrificato tutta la vita)
Di casa (le abbiamo dato tutto ciò che il denaro poteva comprare)
Se ne sta andando di casa
Dopo aver vissuto da sola
Per così tanti anni (ciao, ciao)
Il padre russa mentre sua madre si infila la vestaglia
Raccoglie la lettera
Da sola in piedi in cima alle scale
Scoppia in lacrime e grida al marito
“Papà, la nostra bambina se n’è andata
Come ha potuto trattarci così?
Come ha potuto farmi questo?”
Lei (non abbiamo mai pensato a noi stessi)
Se ne sta andando (mai un pensiero per noi stessi)
Di casa (abbiamo lottato duro per tutta la vita per cavarcela)
Se ne sta andando di casa
Dopo aver vissuto da sola
Per così tanti anni (ciao, ciao)
Venerdì mattina alle nove lei è lontana
Aspetta di andare all’appuntamento che ha fissato
Per incontrare un venditore d’automobili
Lei (cos’è che abbiamo sbagliato?)
Si sta (non sapevamo di sbagliare)
Divertendo (il divertimento è la sola cosa che il denaro non può comprare)
Qualcosa dentro
Che le è stato sempre negato
Per così tanti anni (ciao, ciao)
Lei se ne sta andando di casa (ciao, ciao)
Dopo un’adolescenza in cui non era mai andata d’accordo con i suoi genitori, e in particolare con sua madre, che a suo dire non era mai stata affettuosa né l’aveva mai sostenuta nelle sue aspirazioni, Coe a diciassettenne anni rimase incinta, e un pomeriggio, mentre i genitori erano fuori, lasciò un bigliettino e se ne andò.
Incontrò un uomo di nome David, un croupier che lavorava in un club che frequentava, e restò nel suo appartamento di Londra per più di una settimana prima di vedere la sua foto su un giornale.
Nonostante il tentativo di rimanere in incognito, i genitori la rintracciarono e la riportarono a a casa, ma l’anno seguente, dopo aver compiuto 18 anni, la ragazza se ne andò di nuovo, questa volta attraverso il matrimonio, che però durò solo un anno. In seguito si trasferì in California.
Melanie ascoltò la canzone all’epoca e a distanza di anni dice: “Non ho capito che fosse su di me, ma mi ricordo di aver pensato che avrebbe potuto essere su di me. L’ho trovata estremamente triste: ovviamente colpiva un nervo scoperto. Solo più tardi, quando avevo circa vent’anni, mia madre mi disse: “Sai, quella canzone era su di te!”. Aveva visto un’intervista a Paul in televisione in cui diceva che aveva basato la canzone su questo articolo di giornale, e lei ha fatto due più due”.
Ecco Melanie Coe oggi:
Questa la canzone ispirata alla sua storia: