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Migranti, Fratoianni (LeU) a TPI: “Gli accordi con la Libia vanno stracciati, darò battaglia in Parlamento”

Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-LeU commenta ai microfoni di TPI il rinnovo del memorandum con la Libia che dovrebbe avvenire il 2 novembre in modo tacito

 

Accordo Italia-Libia sui migranti, Fratoianni (LeU) a TPI: “Vanno stracciati”

“Penso che l’accordo vada stracciata, sarebbe necessario farlo entro il 2 novembre in cui c’è il tacito rinnovo, se questo non avvenisse sarebbe un errore grave, quell’accordo ha sostanziato il decreto missioni che prevede il rifinanziamento di tutte le missioni internazionali tra cui quelle con la Libia in materia di immigrazione. A gennaio faremo valere i nostri voti per evitare un rifinanziamento”.

Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-LeU commenta ai microfoni di TPI il prossimo probabile rinnovo del memorandum con la Libia.

Se l’Italia non farà nulla entro 3 giorni, verrà rinnovato automaticamente l’accordo con la Libia per riportare indietro i migranti che partono con l’obiettivo di raggiungere l’Europa.

L’accordo, che prevede un rinnovo automatico a partire dal prossimo 2 novembre 2019, durerà per i prossimi 3 anni, e l’Italia continuerà a pagare la Libia per fare il “lavoro sporco.

Oggi, 30 ottobre, le delegazioni di governo si riuniscono per confrontarsi sul patto, ma la linea che sembra più probabile è quella del tacito assenso, che permetterà di confermare automaticamente l’accordo.

Questa mattina si è tenuto a Roma il Tavolo asilo nazionale composto da associazioni e Ong che si occupano di tutela dei migranti, che presenterà la lettera aperta al governo per chiedere di interrompere immediatamente tutti gli accordi con la Libia.

Sembra già scritto che l’accordo andrà avanti. Anche Zingaretti ha rilasciato una dichiarazione nella quale sostiene l’accordo sia da portare avanti ma da rivedere alla radice. 

“Quegli accordi, così come sono stati pensati e strutturati, hanno provocato solo disastri. Vanno cancellati nella loro natura.Si può discutere di questo. Il 2 novembre è la data di un tacito rinnovo. Rinnovo che però ha bisogno di essere sostanziato da un passaggio parlamentare senza il quale non ci sono i fondi per dare corpo alla prosecuzione delle missioni. In parlamento io, ma non sarò il solo, dirò che non sono disponibile a rinnovarli. Coloro in maggioranza pensano che gli accordi debbano andare avanti dovrà fare i conti con chi la pensa diversamente. Chiedo che il governo intervenga entro il 2 novembre, ma anche se questo non dovesse avvenire a gennaio ci sarà l’appuntamento in parlamento”.

Il governo aveva promesso discontinuità ma i decreti sicurezza sono ancora lì.

I decreti sono ancora lì, si stanno presentando iniziative parlamentari per modificarli. Oggi leggo che la ministra Lamorgese annuncia che saranno messi in campo interventi di modifica entro dicembre. Bene che si faccia. Il programma prevede che si parta dalle prescrizioni del presidente della Repubblica, non credo sia sufficiente. Ricordo che io ho votato contro i decreti, proporrei a loro cancellazione di netto.

Lavorare in questo sarà complicato specie adesso con il M5S che non ha mai nascosto di avere altra visione sulla gestione dell’immigrazione.

Nel M5S ci sono sempre state posizioni divergenti su questo tema, una su tutte quella del presidente Fico. Il M5S non è solo al governo e dovrà fare i conti con chi la pensa diversamente, con chi come me ha sempre avuto una posizione decisamente netta. Oggi leggo che anche dal PD cominciano ad alzarsi voci radicalmente critico, bisogna allargare questo fronte.

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