Libia, accordi su assistenza a motovedette: il Pd non partecipa al voto e abbandona la linea Minniti
Accordi libia Pd | Sulla Libia il Pd ha cambiato linea e ormai l’orientamento è chiaro: non partecipa al voto sugli accordi su assistenza a motovedette, in Aula alla Camera.
È questa la soluzione di mediazione proposta in assemblea dal capogruppo Graziano Delrio per superare le divisioni sulla missione nel Paese africano. “I gruppi del Pd alla Camera e al Senato – spiega il Pd – non ritengono ci siano le condizioni per rinnovare il sostegno alla missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica”.
“Non partecipiamo al voto perché non ci sono le condizioni. Tutte le iniziative, da ‘Mare sicuro’ a ‘Sophia’, alla stabilizzazione, al controllo nei campi di raccolta, soprattutto all’attività della guardia costiera libica sono state sostanzialmente abbandonate. Non c’è più vigilanza, non c’è più controllo, e quindi l’approccio integrato che si era scelto di fare con gli accordi precedentemente sottoscritti non è più rispettato”, dice il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio.
Di fatto questa decisione segna l’abbandono della linea Minniti, l’ex ministro dell’Interno del governo Gentiloni promotore di una collaborazione con la Libia per il controllo dei flussi migratori.
Dopo l’assemblea di ieri, il Pd ha trovato un accordo sul rifinanziamento delle missioni internazionali.
“Le missioni in Libia sono fondamentali, ma operano in un contesto ad alto rischio. Ad oggi il Governo italiano non sta facendo nulla per stabilizzare e aiutare la pace. La strada è chiara: gli accordi tra Italia e Libia firmati da Gentiloni nel 2017. Siccome il governo ha nei fatti stracciato quegli accordi ci asterremo sulla missione della guardia costiera libica perché non abbiamo avuto abbastanza rassicurazioni. Continueremo invece il nostro sostegno per le missioni Onu, Ue e l’ospedale di Misurata”.
Così la deputata e capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera, Lia Quartapelle, spiega la posizione assunta dal gruppo alla Camera.
“Date queste considerazioni, i gruppi del Pd alla Camera e al Senato non ritengono ci siano le condizioni per rinnovare il sostegno alla missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare Libica”. Così sui social Matteo Orfini, deputato Pd, che condivide un pezzo del documento letto dal capogruppo Pd Graziano Delrio oggi all’assemblea dem, dove si è deciso di non partecipare al voto sul rifinanziamento della missione in Libia e il sostegno alla Guardia costiera libica.
“In Libia – scrivono i gruppi del Pd di Camera e Senato – c’è un’emergenza umanitaria. Le condizioni nei centri di detenzione sono disumane come testimoniato da UNHCR. L’aggravarsi dello scontro militare tra il governo riconosciuto internazionalmente e le truppe di Haftar rende ancora più insicure e preoccupanti le condizioni di civili e migranti. Si contano 650 morti, 2.400 feriti e 90 mila sfollati solo negli ultimi tre mesi. In questa drammatica escalation la responsabilità del governo è enorme”.
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E proprio in Libia nella notte almeno 44 persone sono morte in un raid aereo che ha colpito un centro di detenzione per migranti illegali, a Tajoura, vicino Tripoli. Della strage hanno dato notizia fonti di soccorso libiche. Un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook del ministero dell’Interno libico ha poi fornito un primo bilancio delle vittime precisando che nella sezione del “centro di accoglienza” colpito si trovavano almeno 120 migranti.
Il centro di Tajoura, nel complesso, ospita un totale di 610 migranti. Nella nota del ministero è stato precisato che “il bombardamento ha fatto almeno 44 morti”. E il numero dei “feriti fra i migranti illegali” viene indicato in 130.