Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Sara El Debuch, le mie sfide sul grande schermo e nella vita

Immagine di copertina

L'intervista all'attrice italo-siriana, protagonista di un cortometraggio chiamato Abraham dove interpreta una ragazza irachena

Sara, sei la protagonista di un nuovo cortometraggio intitolato Abraham, che ora viene presentato a molti festival internazionali. Quale ruolo interpreti?

Nel film, del regista iracheno Alì Kareem Obaid, sono una giovane irachena che vive a Mosul con la famiglia, dopo essersi trasferita da Baghdad a causa della guerra. Quando la città finisce sotto il controllo dell’Isis, la famiglia della ragazza è costretta a pagare la jizya, una tassa, per non venire cacciata dalla sua casa. Poi la vicenda prende una piega drammatica…

Come ti sei trovata, tu che sei poco più che ventenne, a interpretare un ruolo così drammatico?

Mi è piaciuta sin da subito l’idea. Mi sono trovata a interpretare il ruolo di una giovane in una circostanza drammatica e per questo ho fatto un accurato studio del personaggio, che mi ha permesso di calarmi nel ruolo e riuscire a capirne le emozioni e i pensieri. Ho vissuto sulla mia pelle le sue paure, il suo orrore e la sua scelta. 

*Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come.*

E da musulmana credente, come è stato per te dare voce a una cristiana e denunciare al contempo un’interpretazione malata dell’islam?

Interpretare il ruolo di una cristiana per me è stato facile, perché tra le due religioni ci sono molte similitudini, molti punti in comune, a partire dal fatto di credere in un unico Dio. Per me è stato più complicato affrontare la parte deviata dell’islam, che non mi appartiene e alla quale non mi sono mai avvicinata.

Provavo sentimenti contrastanti. Mi sono trovata a denunciare cosa subiscono in molte circostanze le donne cristiane e non solo, e allo stesso tempo a denunciare cosa accade quando l’islam viene storpiato e deviato, quando diventa altro dalla sua vera natura, quella che amo e che mi appartiene.

In questi giorni a teatro sono finite le repliche dello spettacolo “La buona novella”, dove sei nientemeno che un moderno Gesù…

“La buona novella” è ispirato all’album di De André, che è tratto dalla lettura di alcuni vangeli apocrifi. Il regista ha voluto attualizzarlo, scegliendo come protagonisti profughi siriani che richiamano figure della cristianità tradizionale, Gesù, Maria e Giuseppe.

Maria, che è musulmana, decide di chiamare la figlia Gesù in omaggio all’ostetrica cristiana che la aiuta a partorire e che le ripete “Gesù ti sta aiutando”. Non interpreto il profeta, il Messia, ma un povero profugo con un nome importante.

**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.** 

Ancora minorenne hai esordito nel film Border, dove interpretavi il ruolo di una giovane siriana in fuga dalla guerra. Il cinema ti ha cercato proprio quando in Siria è iniziato il dramma del tuo popolo.

Per me è sempre stato un sogno recitare e sono stata contenta di aver iniziato la mia carriera interpretando proprio il ruolo di una giovane siriana costretta a lasciare la sua terra. È stato per me un modo per contribuire a far conoscere la tragedia che si stava consumando.

Se oggi riguardo al film mi vedo diversa, con più esperienza e consapevolezza, ma non solo cambiata solo io. È cambiata tutta la situazione in Siria, si è andata complicando, c’è molta più violenza, le parti in causa si sono moltiplicate.

In pochi anni ho già dato voce ad altre donne vittime di questo conflitto e di queste violenze. Ora per la Siria vorrei solo pace, pace e amore. Può sembrare banale, credo però che sia indispensabile per il bene non solo delle popolazioni locali, ma anche per tutta l’umanità.

Qui sotto la locandina del cortometraggio Abraham

Ti potrebbe interessare
Esteri / Elezioni Usa, pubblicate almeno 68 fake news in 65 giorni
Esteri / E e se i sondaggi per l’ennesima volta non ci avessero preso?
Esteri / Alluvione Valencia, nessuna vittima al centro commerciale. Il re e il premier Sánchez contestati. Allarme rosso ora a Barcellona
Ti potrebbe interessare
Esteri / Elezioni Usa, pubblicate almeno 68 fake news in 65 giorni
Esteri / E e se i sondaggi per l’ennesima volta non ci avessero preso?
Esteri / Alluvione Valencia, nessuna vittima al centro commerciale. Il re e il premier Sánchez contestati. Allarme rosso ora a Barcellona
Esteri / Israele cancella l'accordo di cooperazione con l'Agenzia Onu per i palestinesi
Esteri / Quanto tempo ci vorrà per scoprire chi avrà vinto le elezioni americane?
Esteri / Il suicidio economico di Israele: -20% del Pil pur di distruggere Gaza. E quest’anno chiuderanno migliaia di aziende
Esteri / Trump: “Proteggerò le donne, che a loro piaccia o meno”. Kamala Harris: “Vuole decidere per voi”
Esteri / Libano, Unifil: “Presi di mira più di 30 volte solo a ottobre: una ventina di attacchi da Israele”
Esteri / McDonald’s, 90 casi di escherichia coli negli Usa: scoperta la causa della contaminazione degli hamburger
Esteri / Gaza: 43.204 morti dal 7 ottobre 2023. Hamas rifiuta proposte di tregua temporanea. Libano: altre 10 vittime in due raid dell'Idf. Hezbollah lancia attacchi contro Israele: 7 morti. Tel Aviv bombarda il gruppo in Siria. Razzo lanciato contro lo Stato ebraico colpisce base irlandese dell'Unifil: nessun ferito. Netanyahu: "Non c'è una data stabilita per la fine della guerra"