Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:01
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

36 yazidi sono stati liberati dopo 3 anni di schiavitù nelle mani dell’Isis

Immagine di copertina

Uomini, donne e bambini della minoranza sono stati trasferiti in un centro Onu a Dohuk, nel Kurdistan iracheno. Non è stato confermato se siano stati liberati o fuggiti

Trentasei membri della minoranza yazida sono stati liberati dopo quasi tre anni nelle mani del sedicente Stato islamico. Lo riferiscono fonti delle Nazioni Unite. 

— Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come 

Sono stati trasferiti in un centro Onu a Dohuk, nel Kurdistan iracheno. Non è ancora stato confermato se siano stati liberati o se siano fuggiti. 

Migliaia di yazidi erano stati uccisi o ridotti in schiavitù nel 2014, dopo la conquista della città di Sinjar, nel nord dell’Iraq, da parte dell’Isis. 

Le forze curde Peshmerga avevano ripreso il controllo della città nel 2015, ma molti yazidi sono rimasti nelle mani dei miliziani jihadisti.

Tra i 36 sopravvissuti vi sono uomini, donne e bambini che vivevano in schiavitù, ha spiegato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.

Gli yazidi sono considerati dall’Isis e da altri gruppi di musulmani integralisti, come adoratori del diavolo, tanto da poter essere uccisi o ridotti in schiavitù impunemente. 

La loro religione incorpora elementi di molte altre fedi, tra cui lo zoroastrismo. I fedeli dello yazidismo venerano Sette Angeli, emanazioni del Dio primordiale, di cui il primo e più importante è l’Angelo Pavone (Tawisi Melek).

Nel mese di agosto 2014, migliaia di yazidi che vivevano nelle pianure di Ninive nel nord-ovest dell’Iraq furono assediati dai militanti jihadisti. Le donne e le ragazze sono state rapite come bottino di guerra e vendute o “donate” ai militanti dello Stato islamico. Molte bambine, dai sei ai nove anni sono state stuprate, secondo quanto riferiscono le Nazioni Unite.

I ragazzi di età inferiore ai 14 anni sono stati separati dalle loro madri, trasportati lontano e costretti a convertirsi all’Islam. Sono stati sottoposti a una rigida formazione religiosa e militare.

Le Nazioni Unite hanno accusato lo Stato islamico di aver perpetrato un genocidio contro gli yazidi, stimando che 1.500 donne e ragazze siano ancora detenute e potrebbero subire abusi sessuali. 

— Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata

Ti potrebbe interessare
Esteri / Francia, case editrici e scrittori fanno causa a Meta per violazioni del copyright
Esteri / L'Europarlamento approva la risoluzione sul piano di riarmo europeo
Esteri / La Casa Bianca diventa uno showroom: Trump compra una Tesla per sostenere Elon Musk
Ti potrebbe interessare
Esteri / Francia, case editrici e scrittori fanno causa a Meta per violazioni del copyright
Esteri / L'Europarlamento approva la risoluzione sul piano di riarmo europeo
Esteri / La Casa Bianca diventa uno showroom: Trump compra una Tesla per sostenere Elon Musk
Esteri / L’Ucraina accetta la proposta di cessate il fuoco degli Usa: “Ora tocca alla Russia”
Esteri / Trump contro il Canada: "Distruggerò la vostra industria dell'auto". E torna a minacciare l'annessione
Esteri / Filippine: ex presidente Rodrigo Duterte arrestato per crimini contro l’umanità
Esteri / Ucraina: Zelensky incontra una delegazione Usa in Arabia Saudita. Kiev bombarda la Russia: 1 morto a Mosca
Esteri / Canada: Mark Carney sarà il nuovo premier al posto di Justin Trudeau. Ecco chi è l'anti-Trump
Esteri / Siria, Osservatorio: “Quasi 1.000 civili uccisi nei massacri delle minoranze in corso dal 6 marzo”. L’Onu: “Sterminate intere famiglie”
Esteri / Romania, il candidato di estrema destra Calin Georgescu escluso dalle presidenziali: scontri tra i suoi sostenitori e la polizia