Guantanamo, 15 prigionieri trasferiti negli Emirati arabi
Nel carcere di massima sicurezza rimangono 61 prigionieri che, secondo i piani di Obama, saranno trasferiti prima della scadenza del suo mandato
Gli Stati Uniti hanno inviato 15 prigionieri del carcere di massima sicurezza di Guantanamo agli Emirati Arabi. Si tratta del più numeroso trasferimento di detenuti, nell’ambito della progressiva chiusura della prigione, avviata da Barack Obama e che si dovrebbe concludere entro la fine del suo mandato presidenziale.
Secondo il Pentagono si tratta di 12 yemeniti e tre afghani. Sono 61 i detenuti attualmente rimasti nel carcere di Cuba. Secondo Obama la prigione, aperta nel 2002 per volere di George W. Bush per ospitare i sospetti terroristi stranieri dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, crea forti sentimenti anti-americani e alimenta il reclutamento di jihadisti.
“Gli Stati Uniti sono grati al governo degli Emirati Arabi Uniti per il suo gesto umanitario e la volontà di sostenere gli sforzi in corso per chiudere il centro di detenzione di Guantanamo Bay”, si legge in una nota del Pentagono.
Nel mese di aprile, nove prigionieri yemeniti erano stati inviati in Arabia Saudita. Nel mese di luglio anche l’Italia ha accolto un altro prigioniero yemenita.
La prigione di Guantanamo Bay si trova in una base navale americana nel sud-est di Cuba e nel suo periodo di massima attività ha ospitato fino a 700 detenuti.
Il presidente Barack Obama aveva pianificato di chiudere la prigione già nel 2009, ma ha dovuto rimandare il progetto di diversi anni per l’opposizione di molti deputati repubblicani e di alcuni democratici.
Il candidato presidenziale repubblicano Donald Trump ha promesso di mantenere in piedi il carcere di Guantanamo Bay aperto, dicendo che potrebbero essere usate tecniche molto peggiori del waterboarding, riferendosi alla tecnica di interrogatorio usata dagli Stati Uniti e fortemente condannata dagli attivisti per i diritti umani.
Naureen Shah, direttore del programma per la sicurezza e i diritti umani di Amnesty International USA, ha esortato il presidente Obama a chiudere il centro prima di lasciare il suo incarico, dicendo: “siamo a un punto estremamente pericoloso e cruciale”.
La maggior parte dei prigionieri di Guantanamo sono stati imprigionati senza accusa né processo per più di un decennio, scatenando una condanna a livello internazionale.
Gli Stati Uniti stanno cercando di convincere le altre nazioni ad accettare nei loro territori i prigionieri di Guantanamo dal momento che questi ultimi potrebbero non essere accettati dalla popolazione statunitense se venissero trasferiti nelle carceri di massima sicurezza del paese e scatenare reazioni pesanti.