Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Mosul: Cronache dal fronte

Immagine di copertina

Il diario di Amedeo Ricucci su TPI, che racconta l’offensiva per cacciare l’Isis da Mosul e Raqqa

La prima lezione la imparo dal linguaggio dei segni, assai più eloquenti delle parole. Noto infatti che c’è sempre un tripudio di folla ad accogliere l’ingresso dei soldati iracheni nei villaggi della periferia e nei quartieri di Mosul che in questi giorni, uno dopo l’altro, vengono strappati all’Isis. Ma dietro le strette di mano e gli abbracci cordiali si percepisce una profonda, reciproca diffidenza: fatta di mezze parole e sguardi un po’ obliqui.

La verità è che gli abitanti di questi stessi villaggi, due anni fa, accolsero come liberatori anche i miliziani dell’Isis, sunniti come loro. Lo sanno tutti. E il sontuoso banchetto che viene offerto ai liberatori di oggi – montone, quintali di montone, tutti a terra sulle stuoie, i soldati di fronte ai civili – è solo uno spettacolo messo in scena per noi giornalisti, coi sorrisi di circostanza che in realtà celano a fatica le preoccupazioni per un futuro su cui gravano molte, troppe ombre.

Se ci si sottrae infatti alla grancassa mediatica che accompagna e celebra quest’offensiva su Mosul manco fosse il D-Day, non ci si può non chiedere cosa succederà da queste parti una volta che l’Isis sloggerà. Finirà l’incubo jihadista, tornerà la pace e trionferanno libertà e democrazia? Il mio amico Ahmed ci crede poco.

Pensa invece che a battaglia finita ci sarà l’occupazione militare di questa regione da parte dell’esercito iracheno – a maggioranza sciita – e questo non contribuirà certo alla riconciliazione nazionale, lasciando anzi ampi margini per il proselitismo jihadista fra la popolazione sunnita, che qui è maggioranza.

Per non parlare dei problemi che sorgeranno fra il governo centrale di Baghdad e quello regionale del Kurdistan: la regione di Mosul è sempre stata contesa, fra gli uni e gli altri, e se non si tira fuori dal cilindro una soluzione “federale” si rischia la paralisi. Insomma, è un po’ presto per cantare vittoria. E i selfie, che qui furoreggiano, rischiano di essere di cattivo gusto.  

Ti potrebbe interessare
Esteri / Spagna, bus esce di strada e rimane inclinato in verticale all’imbocco della galleria: almeno 45 feriti
Esteri / I gruppi
di estrema destra
che bloccano gli aiuti
per Gaza
ricevono donazioni
dagli Usa
e da Israele
Esteri / Prima apparizione di Trump dopo l’attentato: l’ex presidente alla convention repubblicana con l’orecchio bendato. Scelto J.D. Vance come vice
Ti potrebbe interessare
Esteri / Spagna, bus esce di strada e rimane inclinato in verticale all’imbocco della galleria: almeno 45 feriti
Esteri / I gruppi
di estrema destra
che bloccano gli aiuti
per Gaza
ricevono donazioni
dagli Usa
e da Israele
Esteri / Prima apparizione di Trump dopo l’attentato: l’ex presidente alla convention repubblicana con l’orecchio bendato. Scelto J.D. Vance come vice
Esteri / Gaza, Hamas: "Israele ha ucciso 160 giornalisti dal 7 ottobre". Onu: "Bombardate il 70% delle scuole dell'Unrwa"
Esteri / Trump, archiviato il caso dei documenti riservati sottratti alla Casa Bianca: “Basta caccia alle streghe”
Esteri / Un nuovo video mostra l’attentatore di Trump mentre si arrampica sul tetto: il pubblico lo nota e richiama l’attenzione
Esteri / Russia, parlò del massacro di Bucha: la giornalista Masha Gessen condannata in contumacia a 8 anni
Esteri / Israele: poetessa palestinese Hanan Awwad fermata, aggredita e interrogata per ore sui suoi scritti
Esteri / Trump torna a parlare dopo l’attentato: “Grazie a Dio non sono morto. Ora ho l’occasione per unire gli Usa e il mondo intero”
Esteri / Gaza, l'Unrwa: "Ci vorranno 15 anni per rimuovere le macerie nella Striscia". Media libanesi: "In settimana in Qatar riprendono i negoziati per la tregua"