Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Web tax: cos’è e come funziona la tassa sui servizi digitali

Immagine di copertina

Uno degli emendamenti presenti nel testo della manovra del governo riguarda la web tax, un’imposta sui servizi digitali che si applica alle imprese che vendono dati e pubblicità online e attive nel settore del commercio.

Nello specifico la tassa interessa la pubblicità mirata agli utenti della rete on line; la fornitura di beni e servizi venduti su piattaforme digitali e la trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo sempre di un’interfaccia digitale.

Grazie alla web tax arriveranno allo Stato 15 milioni di euro nel 2019, 600 milioni nel 2020 e altri 600 milioni nel 2021.

I ricavi – Nello specifico, la web tax interessa le imprese che raggiungono ovunque ricavi non inferiori a 750 milioni e anche guadagni non inferiori a 5,5 milioni tramite i servizi digitali.

Il governo ha fissato un’aliquota del 3 per cento sui ricavi che deve essere versata entro il mese successivo a ciascun trimestre: il periodo d’imposta coincide con l’anno solare, ma il versamento deve essere fatto “entro il mese successivo a ciascun trimestre e alla presentazione della dichiarazione annuale dell’ammontare dei servizi tassabili prestati entro quattro mesi dalla chiusura del periodo”.

Le imprese interessate – La tassa colpisce tutte quelle le imprese online che mettono a disposizione piattaforme digitali per la vendita di beni e la cessione di servizi, sia italiane che straniere, che operano in Italia. Saranno quindi colpite le multinazionali come Apple, Facebook, Ebay o Alibaba.

Le multinazionali come Apple, Amazon, Facebook, Ebay o Alibaba che mettono a disposizione piattaforme digitali per la vendita di beni e la cessione di servizi saranno infatti le prime ad essere interessate dalla web tax.

Oltre al market place, la tassa colpisce anche la pubblicità realizzata su interfaccia digitali e la raccolta dati, tipica di aziende come Google, Facebook e Amazon.

In conclusione, la web tax si applica alle imprese che ottengono ricavi sia dai servizi e dai beni venduti dalle piattaforme che dal trasferimento ad altri soggetti dei dati sensibili.

“Ricavi ovunque” – La tassa interessa tutte quelle aziende che operano in Italia pur avendo sede giuridica in paesi in cui la tassazione è diversa. Perché la web tax si applichi, basta che la pubblicità di un detto servizio sia visibile sul dispositivo dell’utente nel momento in cui si trova sul territorio dello Stato italiano.

Anche le aziende che in Italia non sono residenti e che non hanno un numero identificativo ai fini dell’Imposta sul valore aggiunto possono essere colpite dalla nuova tassazione.

Se nel corso di un anno solare realizzano ricavi non inferiori a 750 milioni o guadagni non inferiori a 5,5 milioni tramite i servizi digitali devono fare richiesta all’Agenzia delle entrate “di un numero identificativo ai fini dell’imposta sui servizi digitali”.

Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Economia / Superbonus 110: il progetto di cartolarizzazione per salvare l’edilizia italiana
Economia / Energia nuova: cosa emerge dal Piano Strategico 2025-2027 di Enel
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Economia / Tronchetti Provera: “La crisi dell’automotive deriva dalle scelte ideologiche e irrealistiche dell’Ue”
Economia / Culti Milano Group cede il 25,11% di Bakel, il brand di skincare che si pone come prossimo step la quotazione in borsa
Lavoro / Conto Aziendale di Fondartigianato: le novità del 2024 migliorano lo strumento a disposizione delle imprese e dei lavoratori
Economia / Perché la spesa militare si esprime in percentuale al Pil?