Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:38
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Parla finalmente la coscienza di Tria. E crollano le balle del Governo

Immagine di copertina
Giovanni Tria, ministro dell'Economia. Credit: Afp/Michele Spatari/NurPhoto

Il ministro ha deciso che non rimarrà zitto a guardare e non si farà abbindolare dall’accondiscendenza del premier Conte: vuole giocare la partita e se la vuole giocare fino in fondo infischiandosene di piacere ai due vice Salvini e Di Maio. Il commento di Giulio Cavalli

Deve essere difficile fare il Tria. Deve essere soprattutto difficile farlo da ministro indesiderato imposto dal presidente della Repubblica Mattarella, visto che è questa l’etichetta che gli è stata attaccata addosso e difficilmente ormai riuscirà a scrollarsela in un governo in cui tutto ciò che è istituzione è vissuto come acerrimo nemico.

Eppure tutte le frasi che ieri il ministro dell’Economia ha rivolto ai due vicepremier (e, attenzione, si tratta qualcosa di più di semplici indiscrezioni) sono un barlume di buon senso in un caos governativo che si arrotola solo sulla propaganda.

“Ma così non si può andare avanti. Voi pensate che il problema è la Tav. Certamente lo è, ma non il solo. È tutto bloccato, fermo!”. “Guardate che loro vi hanno già abbandonato”, ha detto il ministro Tria, riferendosi agli imprenditori, gli uomini della finanza ma anche e soprattutto al cosiddetto popolo, ovvero gli artigiani e i commercianti. Il Paese reale, per dirla come piace tanto proprio ai vicepremier.

“Anche il reddito di cittadinanza sta diventando un pasticcio gigante”, dice Tria e anche su questo non ha tutti i torti: mentre le entrate fiscali languono e il Paese è fermo servirebbe una narrazione già convincente (e soprattutto già convinta) da parte della Lega per riuscire a dare il giusto peso politico alla manovra del reddito di cittadinanza.

L’Italia è allo stremo. Che abbia centellinato le sue presenze televisive non significa che il ministro Tria abbia intenzione di rimanere nelle retrovie, tutt’altro. Le bordate che ha tirato al Governo (non solo sulla questione Tav come hanno semplificato in molti) sono figlie di una pazienza che è ormai finita. Anche perché per capire la questione non basta essere dei fini economisti: il 2,04 per cento chiesto (con gran fatica) e ottenuto dal’Europa non basta.

>>LEGGI ANCHE: L’Ue boccia (di nuovo) l’Italia: “La sua crisi rischia di contagiare gli altri Paesi”

Sarà necessario rimettere mano ai conti (benché la cosa faccia arrabbiare Di Maio che risponde con piglio da adolescente) e le soluzioni sul tavolo non sono molte: o si fa una mini manovra correttiva (sì, sì, avete capito bene, proprio quella che tutti in questo periodo accorrono a smentire) oppure bisognerà fare aumentare l’Iva. Fatto che farebbe entrare di diritto questo governo nella top ten dei governi più impopolari della storia (e figurarsi se Salvini si farebbe mettere il cappio al collo in un’occasione del genere piuttosto che far crollare tutto il castello).

E quindi? E quindi l’unica soluzione possibile è sforbiciare il reddito di cittadinanza (leghisti e industriali del nord farebbero salti di gioia) e allo stesso tempo contribuire a un’ulteriore messa all’angolo di Di Maio e compagnia.

Il ministro, professore di Tor Vergata, questa volta ha deciso che non rimarrà zitto a guardare e non si farà abbindolare dall’accondiscendenza di Giuseppe Conte: vuole giocare la partita e se la vuole giocare fino in fondo infischiandosene di piacere ai due vicepremier.

In più c’è la grana del suo capo legislativo (e uomo di fiducia) Gerardo Mastrandrea, accusato da più fronti di essere incompatibile con il ruolo. Per questo dal Partito democratico fanno sapere che “Tria deve spiegare se ritiene il suo incarico compatibile con quello di giudice sportivo a Milano perché la sua nomina ha un carattere strettamente fiduciario, e le sue decisioni potrebbero non tutte ricadere in quella ‘piena libertà di indipendenza e giudizio’ che ritiene la legge. Il calcio muove interessi enormi”.

Di Maio può puntare i piedi quanto vuole, ma il ministro sa bene di avere le spalle coperte dalla Lega e gli ultimi risultati lo fanno sentire ancora già al sicuro. Almeno che Di Maio non abbia in testa di sostituirlo. E vedendo la qualità dei ministri dei 5 Stelle vengono i brividi solo a pensarlo.

LEGGI ANCHE: Grillo, ora non fare il ridicolo moralizzatore illuminato che prende le distanze: sei tu che hai aizzato la folla

LEGGI ANCHE: Salta la lista di sinistra alle elezioni europee. E ora? Una soluzione di buonsenso ci sarebbe

Ti potrebbe interessare
Economia / Federica Calvetti (ESG Coordinator di Eurizon): “La centralità della transizione in un mercato in costante evoluzione”
Economia / Donnarumma, AD di FS: “Puntiamo sulla coopetizione per affrontare le sfide della mobilità”
Economia / La rivoluzione mancata dell’IA e la prossima crisi finanziaria Usa
Ti potrebbe interessare
Economia / Federica Calvetti (ESG Coordinator di Eurizon): “La centralità della transizione in un mercato in costante evoluzione”
Economia / Donnarumma, AD di FS: “Puntiamo sulla coopetizione per affrontare le sfide della mobilità”
Economia / La rivoluzione mancata dell’IA e la prossima crisi finanziaria Usa
Economia / Non scommettiamo contro il dollaro
Economia / Dazi amari: perché la Trumpnomics rischia di scatenare una guerra commerciale e di impoverire gli americani
Economia / Ryanair rimborserà i consumatori per i costi extra del check-in
Economia / Record di Bitcoin: supera gli 87mila dollari grazie alla vittoria di Donald Trump
Economia / Trenitalia e FFS rinnovano la collaborazione per i collegamenti tra Italia e Svizzera
Economia / Msc, partono da Bari le crociere invernali verso il Mediterraneo Orientale
Economia / Ministero dell'Economia e Lufthansa litigano sul prezzo: la vendita di Ita rischia di saltare