Tesla: dopo lo stop allo smart working, Elon Musk annuncia il taglio dei dipendenti: “Ridurre il personale del 10%”
Tesla: dopo lo stop allo smart working, Elon Musk annuncia il taglio dei dipendenti: “Ridurre il personale del 10%”
Prima la richiesta di tornare a lavorare in presenza, pena il licenziamento. Adesso la scelta di tagliare il numero di dipendenti del 10 percento. È stata una settimana intensa per i lavoratori di Tesla, dopo gli annunci degli ultimi giorni dell’amministratore delegato Elon Musk, considerato l’uomo più ricco del mondo.
“Sospendere tutte le assunzioni in tutto il mondo”, è il titolo di una mail inviata ieri da Musk ai suoi dirigenti, in cui il miliardario sudafricano avrebbe chiesto di ridurre di un decimo i posti di lavoro in Tesla, facendo riferimento ad una “bruttissima sensazione” sull’andamento dell’economia. L’annuncio, riportato da Reuters, segue la decisione di porre fine al lavoro da remoto in Tesla, con l’obbligo di lavorare in presenza per un minimo di 40 ore a settimana. Una scelta controcorrente rispetto ad altre realtà tech come Twitter, che proprio Musk si sta preparando ad acquistare, in cui è stato introdotto lo “smart working” permanente.
Secondo Musk, il momento difficile che l’economia mondiale sta per affrontare obbliga a scelte nette. Nonostante gli oltre 3 miliardi di dollari di utili riportati nel primo trimestre di quest’anno e la forte domanda per propri i veicoli, Tesla, prima compagnia automobilistica per valore di mercato, potrebbe presto fare i conti con uno scenario diverso. L’inflazione galoppante e l’impegno della banca centrale statunitense a inasprire la politica monetaria potrebbe presto dare una brusca frenata all’economia statunitense. Alle previsioni fosche si vanno ad aggiungere le difficoltà incontrate nel riavviare la produzione nell’impianto di Shanghai, dopo le stringenti restrizioni imposte dal governo cinese per contenere Covid-19.
Per Tesla non sarà la prima volta: già nel 2018 e nel 2019 Musk aveva imposti forti tagli alla forza lavoro, ridotta rispettivamente del 9 e del 7 percento mentre nel 2020 erano stati ridotti gli stipendi per far fronte alla pandemia.