Ogni anno l’evasione e l’elusione fiscale costano 492 miliardi di dollari a tutto il mondo
Otto Paesi sono responsabili di quasi la metà di queste perdite e per questo vogliono bloccare il trattato globale proposto alle Nazioni Unite per un’equa tassazione
L’ingiustizia fiscale è globale, tanto che ogni anno il mondo perde 492 miliardi di dollari di tasse a causa di multinazionali e super-ricchi che evadono ed eludono le imposte attraverso i paradisi fiscali. Ma quasi la metà di questa perdita di gettito è dovuta alle politiche adottate da otto Paesi, che vogliono anche bloccare il trattato globale proposto alle Nazioni Unite per un’equa tassazione.
Come emerge dal rapporto State of tax justice 2024 dell’ong Tax Justice Network, almeno 347,6 miliardi di dollari di gettito annuo vanno persi a causa dello spostamento all’estero dei profitti societari e altri 144,8 per effetto dell’occultamento di ricchezza nei Paesi offshore da parte di individui facoltosi.
Almeno 212 miliardi di dollari di tasse poi vanno in fumo ogni anno direttamente a causa delle politiche di Australia, Canada, Israele, Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti, Non a caso il 27 novembre scorso, all’Assemblea generale Onu, questi otto Paesi hanno anche votato contro l’avvio dei negoziati per una convenzione quadro sulla tassazione globale, su cui gli Stati membri dell’Unione europea (Italia compresa) si sono astenuti.
Intanto, secondo il rapporto, le multinazionali continuano a trasferire sempre più profitti nei paradisi fiscali per pagare meno tasse e hanno perseguito pratiche elusive e scorrette anche dopo i tagli alle imposte, smentendo la narrazione delle lobby e della destra, secondo cui la “pacificazione fiscale” aumenta il gettito.