Carlos Tavares si è dimesso da amministratore delegato di Stellantis
Carlos Tavares si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Stellantis. Lo ha reso noto la stessa multinazionale dell’automotive nella serata di oggi, domenica 1 dicembre.
“Il consiglio di amministrazione, riunitosi oggi sotto la presidenza di John Elkann, ha accettato le dimissioni di Carlos Tavares dalla carica di Chief Executive Officer con effetto immediato”, si legge nel comunicato diffuso dall’azienda. “Il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente è già in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, sarà istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann”.
Nella nota, il presidente di Stellantis John Elkann dichiara: “Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di Psa e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore. Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato Esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo Ceo. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della Società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders”.
Il contratto di Tavares sarebbe andato in scadenza nel 2026 e da diversi mesi circolavano indiscrezioni secondo cui il suo incarico non sarebbe stato rinnovato.
Tavares, 66 anni, portoghese, era alla guida di Stellantis fin dalla fondazione della casa automobilistica, nata nel 2021 dalla fusione tra Fiat-Chrysler e il Gruppo Peugeot. Nei sette anni precedenti era stato amministratore delegato di Peugeot, mentre in precedenza aveva lavorato per oltre trent’anni in Renault.
Nell’ultimo anno il manager è stato protagonista di un duro scontro con il Governo italiano, a cui chiedeva di stanziare più fondi per gli incentivi all’acquisto di auto elettriche. Sotto la sua gestione, Stellantis ha adottato il piano strategico “Dare Forward 2030”, che prevede di aumentare la quota di veicoli elettrici al 100% in Europa e al 50% negli Stati Uniti entro la fine del decennio. Sempre sotto la sua gestione, la forza lavoro di Stellantis in Italia si è ridotta del 14% in quattro anni.
Nel 2023 Stellantis ha registrato 189,5 miliardi di euro di ricavi netti (+6% sul 2022) e un utile di 18,6 miliardi (+11%). Ma nel primo semestre 2024 – complici anche le gravi difficoltà del mercato automobilistico in Europa e il crollo del vendite del gruppo negli Stati Uniti – i conti sono peggiorati, con ricavi per 85 miliardi i euro, in calo del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un utile di 5,6 miliardi, in ribasso del 48%. Nell’ultimo anno il titolo di Stellantis in borsa ha perso il 38%.
Come confermato da Henri de Castries, membro del consiglio d’amministrazione, alla base del passo indietro di Tavares ci sarebbero vedute differenti tra il manager e il cda.
L’amministratore delegato nel 2023 ha maturato un compenso di 36,5 milioni di euro, pari a 518 volte il salario medio percepito da un dipendente.
“Tavares si è dimesso. I lavoratori italiani rimangono. E noi vogliono un piano industriale e occupazionale subito”, commenta su Facebook Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil.
“Negli ultimi mesi, abbiamo riscontrato significative distanze rispetto alla necessità di migliorare il piano industriale per il nostro Paese”, sottolinea Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl. “Ora, più che mai, diventa fondamentale individuare rapidamente un nuovo amministratore delegato che possa rispondere positivamente alle istanze da noi poste e che possa in tempi brevi aprire con noi il confronto necessario per rispondere positivamente alle nostre richieste”.
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