Quanto è aumentato lo spread con il Governo M5s-Lega
Dopo il risultato delle elezioni europee, che in Italia ha visto il trionfo della Lega di Matteo Salvini, lo spread torna a salire.
Spread 28 maggio 2019: il differenziale tra Btp e Bund tocca i 288 punti base
Nella giornata del 28 maggio il differenziale tra Btp e Bund tedeschi si è aperto a 284,9 punti: un dato che dimostra la preoccupazione dei mercati nei confronti della politica italiana post-elezioni.
Lo spread, considerato un indicatore importante per misurare la stabilità economica di un paese in relazione con gli altri Stati, è infatti tornato a salire fin dai primi giorni del nuovo Governo giallo-verde.
In realtà segni di stress da parte dei mercati sono arrivati anche prima dell’insediamento dell’Esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte, il primo giugno 2018.
Due settimane prima dell’avvio del governo, il 16 maggio 2018, a preoccupare i mercati e a far salire lo spread era stata la pubblicazione del “contratto del cambiamento” firmato dai due vicepremier.
La situazione è poi peggiorata quando è stato diffuso il “Piano B” di Paolo Savona, attuale presidente della Consob e quasi ministro dell’Economia, che prevedeva l’uscita dell’Italia dall’Ue. La mancata nomina di Savona a capo del Mise aveva causato uno dei primissimi scontri all’interno del Governo.
I mercati si erano tranquillizzati dopo l’insediamento dell’esecutivo Di Maio-Salvini, ma la tregua è durata ben poco.
Nel momento in cui la maggioranza giallo-verde ha iniziato a dimostrare apertamente la propria avversità ai parametri imposti dall’Ue in materia di conti pubblici si è registrata una crescita del rendimento dei titoli di Stato italiani.
I momenti di maggiore aumento dello spread sono coincisi con gli scontri tra Italia e Ue o con gli attacchi dei singoli membri del Governo contro la Commissione Ue e i suoi rappresentanti.
La tensione tra Bruxelles e Roma era salita particolarmente in occasione dell’approvazione della legge di Bilancio: la manovra del governo giallo-verde ha preoccupato fortemente i mercati e l’Ue perché prevedeva uno sforamento dei vincoli di bilancio.
Non a caso il 20 novembre, poco prima della bocciatura di Bruxelles della manovra, il differenziale Btp-Bund è arrivato a toccare i 326 punti basi.
Una volta raggiunto un accordo tra Ue e Italia, la situazione sui mercati sembrava tornata alla normalità. Ma anche questa volta la calma ha avuto vita breve.
Quando il 7 maggio la Commissione ha bocciato i conti italiani, dando vita a un nuovo botta e risposta tra il governo italiano e i vertici di Bruxelles, lo spread è tornato a salire.
Stessa situazione quando il ministro dell’Interno Salvini ha dichiarato che “si deve sfondare il tetto del 3 per cento sul deficit” imposto dai parametri di Maastricht: in quell’occasione il differenziale era arrivato a quasi 290 punti base.
Ultimo allarme è arrivato il 28 maggio dopo le elezioni europee: la vittoria della Lega ha fatto schizzare lo spread a 288 punti base.