L’allarme spread: il Btp/Bund non si ferma e sale ai livelli della Grecia
SPREAD OGGI – Non s’interrompe la preoccupazione per la salita dello spread, per la crescita dei tassi di interesse sui bond italiani. Oggi i titoli di Stato del nostro Paese emessi sulla scadenza a cinque anni vengono giudicati dai mercati più rischiosi di quelli della Grecia. Il differenziale tra rendimento dei Btp quinquennali e il Bund tedesco è salito a 234 punti base, in rialzo di 10 punti, mentre quello tra Atene e Berlino è calato di 10 punti base a quota 226 punti base.
Spread oggi | L’Italia ai livelli della Grecia
Nel dettaglio, il Btp quinquennale offre oggi un rendimento più alto di quello della Grecia: l’1,74% contro l’1,68%, segnale di scarsa fiducia dei mercati rispetto alla nostra economia e alla capacità di tenere in ordine i conti pubblici.
Per quanto riguarda invece i titoli di Stato decennali il profilo di rischio di Italia e Grecia è ormai prossimo alla parità. Lo spread della Grecia rispetto all’Italia, nel 2012 a ben 27 punti percentuali (2.700 punti base), oggi è crollato a 18 punti base (allo 0,18 per cento): non era così basso dal 2008, cioè prima dello scoppio della crisi ellenica avvenuto nel 2009, quando il neo primo ministro George Papandreou rivelò pubblicamente che le statistiche inviate dai precedenti governi greci all’Unione Europea erano state falsificate.
Spread oggi | Borsa giù
L’andamento negativo dello spread si fa sentire anche in Borsa. Oggi, a metà giornata, Piazza Affari scivola (-1,6%), trovando nuovi minimi dallo scorso 14 febbraio. Il differenziale tra Btp e Bund vicino ai 290 punti penalizza soprattutto i titoli bancari come Intesa (-2,71%), Ubi (-2,41%), Banco Bpm e Unicredit (-1,3% entrambe). Il titolo peggiore è però Fca (-5,23%), in linea con l’andamento del resto del settore dopo le minacce di Trump al Messico. In particolare cede Renault (-4,83%), il cui Cda si riunirà martedì per valutare la proposta di fusione dell’ex-Lingotto. Sotto pressione anche Exor (-3,4%), più caute invece Cnh (-2,34%) e Ferrari (-1,68%).
Il nuovo calo del greggio (Wti -2,12%) frena Eni (-1,02%) e Saipem (-1,52%). Pochi i rialzi, limitati a Juventus (+2,13%), A2a (+1,8%) e Amplifon (+1,33%). Bene Astaldi (+0,9%) e Salini Impregilo (+2,17%), dopo la diffusione dei dettagli sul ‘Progetto Italia’.