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Scuola, la Lega chiede il ritorno delle gabbie salariali: “Stipendi più alti ai prof del Nord”

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Scuola, la Lega chiede il ritorno delle gabbie salariali: “Stipendi più alti ai prof del Nord”

Tornano le gabbie salariali. O almeno così chiede la Lega in un ordine del giorno approvato in piena notte dalla Camera dei deputati. Il testo, presentato da un gruppo di deputati leghisti guidati da Andrea Giaccone e dall’ex sottosegretario Rossano Sasso, chiede al governo di introdurre una “quota variabile” di stipendio per i dipendenti pubblici, in particolare “nel mondo della scuola”, da calcolare in base “al luogo di attività”.

Questo perché “lo stipendio unico nazionale”, potrebbe “comportare diseguaglianze sociali su base territoriale, creando discriminazioni di reddito effettivo”. L’odg impegna il governo a “valutare l’opportunità di prevedere con apposito provvedimento un intervento sulla contrattazione del pubblico impiego”.

Per approvarlo non è stata necessaria alcuna discussione o voto. È stato varato, dopo la discussione per il provvedimento che ha affossato la proposta di salario minimo a 9 euro lordi all’ora, col parere favorevole del governo, rappresentato dal sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon.

Anche se non citate esplicitamente nell’odg, la richiesta è quella di un ritorno alle gabbie salariali, abolite nel 1969. Si tratta del sistema, frutto dei primi accordi sindacali del secondo Dopoguerra, che prevedeva un salario differenziato in base all’area geografica. A parità di competenze e mansioni un lavoratore del Sud poteva finire così per guadagnare il 30 percento in meno di un pari grado del Nord.

Dure le critiche da opposizione e sindacati. “Pensate che un insegnante al Sud debba prendere di meno che uno al Nord, volete dividere questo Paese più di quanto non è. Avete scelto di essere dalla parte degli sfruttatori mentre date una sberla agli sfruttati”, ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein.

Secondo Marco Sarracino, deputato e responsabile Sud nella segreteria di Elly Schlein, “la destra torna a sdoganare il principio delle gabbie salariali, perché con l’ordine del giorno presentato dalla Lega e approvato in piena notte, si punta esplicitamente a classificare i cittadini del Meridione e delle aree interne quali cittadini di serie B”.

“Pensiamo che sia un errore grave quello che il governo sta facendo, che ha scelto di non fare nessuna trattativa sul salario minimo. Il governo si è fatto votare una delega dal Parlamento addirittura per introdurre gabbie salariali, perché pensano che i salari debbano essere diversi a seconda del Paese o della regione in cui sei”, le parole del segretario della Cgil Maurizio Landini.

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