Sciopero taxi contro la riforma del governo, ecco cosa sapere: città e orari
Sciopero taxi contro la riforma del governo, ecco cosa sapere: città e orari
I tassisti incrociano le braccia contro la riforma del governo. Lo sciopero dei taxi durerà per l’intera giornata di oggi, martedì 10 ottobre, e terminerà alle 24.
L’agitazione è stata indetta da Fast Confsal, USB-Taxi e Or.sa Trasporti in tutte le città d’Italia con l’esclusione, secondo il sito del Garante degli scioperi, di Brescia, Genova, Trento, Cosenza e del Trentino Alto Adige. Il servizio dovrebbe essere garantito in due fasce protette: dalla mezzanotte fino alle otto del mattino e dalle 17 alle 20. Alla mobilitazione hanno preso parte solo tre delle 24 sigle presenti nel paese, molte delle quali sono considerate vicine ai partiti di governo.
La protesta riguarda il decreto Asset, che consente alle città metropolitane, e ai comuni che ospitano aeroporti internazionali, di aumentare le licenze fino al 20 percento di quelle già esistenti. I proventi dell’assegnazione delle nuove licenze andranno interamente ai titolari delle vecchie autorizzazioni e non più per il 20 percento ai comuni, come era previsto in precedenza. Il decreto prevede inoltre il rilascio di licenze temporanee, da assegnare a chi è già titolare di una licenza, con una durata di due anni.
Il sindacato Usb contesta la possibilità di rilasciare fino al 20 percento di nuove licenze, “abrogando ogni norma che prevede una programmazione territoriale”. Secondo il sindacato, “inopportuno è la definizione più elegante”. “Ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli Enti Locali e il Governo si rimpalleranno le responsabilità dell’incremento delle licenze senza nessun dato concreto”, ha detto.
Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si tratta invece di una protesta “poco comprensibile”. “Lo sciopero proclamato da una sigla dei tassisti è una protesta un po’ a posteriori, anche perché la riforma è in vigore con decreto da qualche mese e l’abbiamo presentata ai tassisti, ai titolari di Ncc e a tutti gli altri attori del settore”, ha detto il ministro, che ha anche risposto alle proteste dei comuni. “Il decreto è stato criticato da qualche sindaco perché prevede che tutte le risorse delle nuove licenze siano destinate ai taxisti della città, che vedono allargare il mercato, mentre prima questa soglia era fissata all’80%. Ma dico ai sindaci che in una fase di emergenza non si può fare cassa, ma bisogna dare le licenze per rispondere alle esigenze dei cittadini e dei milioni di turisti che stanno arrivando nella città, come i 40 milioni di pellegrini nel 2025 per il giubileo o dei turisti per Milano-Cortina”, ha sottolineato. “Se non lo fanno rischiano un effetto boomerang da questi eventi”.