Sciopero benzinai 2019: dal 6 all’8 novembre chiusi i distributori di tutta Italia
Sciopero benzinai 2019: dal 6 all’8 novembre chiusi i distributori di tutta Italia
Dalle ore 6 del 6 novembre alle ore 6 dell’8 novembre 2019 ci sarà uno sciopero dei benzinai. I sindacati di categoria hanno annunciato che gli impianti per il rifornimento di carburante rimarranno chiusi mercoledì, giovedì e venerdì prossimo in tutta Italia.
“Di fronte al silenzio assordante del governo e all’indifferenza del Mise, le Organizzazioni dei gestori non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale, che culminerà con lo sciopero che avrà inizio alle 6.00 del giorno 6 e terminerà alle 6.00 del giorno 8 novembre”, annunciano Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio.
Tra i motivi dello sciopero dei benzinai vi sono la digitalizzazione dei pagamenti, la fatturazione elettronica, l’introduzione degli Isa. Secondo i sindacati, il governo, e in particolare il ministero dello Sviluppo economico, hanno “dimostrato la totale assenza sul terreno del confronto con i gestori, mostrando disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilità dei cittadini, il servizio agli automobilisti, dalla grande viabilità sino alle aree interne del Paese”.
Secondo i benzinai, il governo non pensa alle “categorie produttive” ma “a favorire, indirettamente, il sistema bancario”. I benzinai protestano contro la fatturazione elettronica, l’introduzione degli Isa, i Registratori di cassa Telematici, l’introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano. Tutti questi, secondo i gestori sono “adempimenti inutili fatti per scaricare sull’ultimo anello della filiera, il più debole, oneri e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali”.
Le organizzazioni chiamano tutti i gestori ad una partecipazione compatta allo sciopero dei benzinai – annunciato settimane fa – “per provare ad invertire una tendenza che ha come obiettivo la scomparsa della categoria”.