Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:01
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Contro il salario minimo: la proposta del M5s è un autogol per i lavoratori

Immagine di copertina

Il commento di Elisa Serafini

È notizia recente l’annuncio del M5S di promuovere una legge sul “salario minimo” per i lavoratori italiani. Bello, diranno in molti. E invece no, questo può essere il tipico esempio di una proposta che parte da “buone” intenzioni, ma può finire in tragedia.

Se chiedessimo a un cittadino per strada cosa pensa del salario minimo, probabilmente ci direbbe che si trova d’accordo. Dopotutto chi potrebbe essere contrario a una proposta che sembra andare nell’interesse del lavoratore? Ma è qui il vero inganno.

Il salario minimo è una proposta che non sostiene né il lavoro, né l’occupazione né, tantomeno, il benessere dei lavoratori. Proviamo a semplificare con un esempio, immaginando che, dal 1 aprile 2019, il salario minimo per i lavoratori italiani diventi 20 euro all’ora, per qualunque tipologia di mansione.

Le conseguenze sarebbero facili da individuare: lavoratori in piazza a festeggiare, in una prima fase, e in strada a protestare in una seconda perché si accorgerebbero – ben presto – che il salario minimo riduce il lavoro.

Un costo imposto a un’azienda, in maniera artificiale, da un ente superiore (in questo caso, lo Stato), deve essere in qualche maniera armonizzato sulla produzione. In una fase – per altro – di decrescita produttiva, di elevata pressione fiscale e di incertezza dei mercati.

Se aumentano i costi del personale, in maniera non regolata dal mercato della domanda/offerta di lavoro, le aziende avranno una sola possibilità: aumentare i prezzi dei prodotti o dei servizi, ridurre le ore di lavoro dei lavoratori, ridurre il numero dei lavoratori o, ancora, sostituire i lavoratori meno qualificati con macchine automatizzate (pensiamo alle casse robot).

Insomma, non uno scenario che possiamo considerare favorevole ai lavoratori. Questo è il tipico esempio di una proposta di politiche pubbliche basata più sull’emotività e sul facile ottenimento di un consenso nel breve periodo, che sul metodo scientifico di analisi costi/benefici sul medio-lungo periodo.

Un esempio di conseguenze post introduzione del salario minimo arriva dagli Stati Uniti. In questo caso, non è stata una legge, ma un’azienda privata a decidere liberamente di incrementare il salario minimo dei dipendenti, la famosa Whole Foods, catena di 479 supermercati orientati al consumo di alimenti particolarmente sostenibili e sani.

Whole Foods ha infatti deciso, spontaneamente, di aumentare il salario di tutti i dipendenti a 15 dollari l’ora. A poche settimane dall’introduzione, però, i dipendenti hanno visto i propri turni calare: meno ore di lavoro, meno soldi e più proteste.

In un contesto di forte automatizzazione dei processi, di ingente calo della produzione e di sostanziale irrigidimento del mondo del lavoro, una proposta come questa rischia quindi di rappresentare un autogol.

Per sostenere il mercato del lavoro, l’occupazione e il benessere dei cittadini, non può quindi essere il salario minimo la soluzione, o rischieremmo, ancora una volta, di far pagare agli stessi cittadini gli errori enormi della politica.

Ti potrebbe interessare
Economia / Donnarumma, AD di FS: “Puntiamo sulla coopetizione per affrontare le sfide della mobilità”
Economia / La rivoluzione mancata dell’IA e la prossima crisi finanziaria Usa
Economia / Non scommettiamo contro il dollaro
Ti potrebbe interessare
Economia / Donnarumma, AD di FS: “Puntiamo sulla coopetizione per affrontare le sfide della mobilità”
Economia / La rivoluzione mancata dell’IA e la prossima crisi finanziaria Usa
Economia / Non scommettiamo contro il dollaro
Economia / Dazi amari: perché la Trumpnomics rischia di scatenare una guerra commerciale e di impoverire gli americani
Economia / Ryanair rimborserà i consumatori per i costi extra del check-in
Economia / Record di Bitcoin: supera gli 87mila dollari grazie alla vittoria di Donald Trump
Economia / Trenitalia e FFS rinnovano la collaborazione per i collegamenti tra Italia e Svizzera
Economia / Msc, partono da Bari le crociere invernali verso il Mediterraneo Orientale
Economia / Ministero dell'Economia e Lufthansa litigano sul prezzo: la vendita di Ita rischia di saltare
Economia / Connessioni che contano: sfruttare il social trading per la crescita finanziaria