Reddito di emergenza, il governo punta ad aiutare 10 milioni di lavoratori anche precari e irregolari
Reddito di emergenza, il governo punta ad aiutare 10 milioni di lavoratori anche precari e irregolari
Non sarà un nuovo reddito di cittadinanza, ma un “reddito di emergenza“, una misura eccezionale per sostenere il doppio dei lavoratori sin qui raggiunti dall’indennità una tantum da 600 euro per il tempo che sarà necessario a causa della crisi economica dovuta all’emergenza Coronavirus. È l’ipotesi a cui sta lavorando il governo e che potrebbe richiedere uno stanziamento da 6 miliardi per 10 milioni di lavoratori, secondo quanto riporta Repubblica.
“Stiamo lavorando per rendere fruibile prima possibile e dal primo aprile sarà sul sito su Inps la possibilità per tutti di fare domanda e avere subito i 600 euro, che vogliamo rafforzare e allargare”, ha detto ieri il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di reddito di emergenza. “Non è tanto il momento di riformare strumenti ordinari ma di far fronte a una situazione straordinaria”, ha aggiunto Gualtieri.
Il reddito di emergenza non interesserebbe solo i lavoratori fin qui coinvolti, come partite Iva, collaboratori, artigiani, commercianti, agricoli. La misura andrebbe a incidere anche sui lavori precari o irregolari, incluse badanti, babysitter e colf, ma anche lavoratori che hanno finito il sussidio di disoccupazione (Naspi o Discoll) e stagionali come bagnini, camerieri, addetti alle pulizie, animatori turistici. Il governo punta inoltre a rinnovare la Cassa integrazione dalle 9 settimane attuali, fissate dal decreto Cura Italia, prorogandola almeno fino al 31 luglio, data di fine ufficiale dell’emergenza nazionale dichiarata il 31 gennaio scorso.