Reddito di cittadinanza, sospeso a 100mila famiglie: chi non riceverà più il sussidio mensile
Reddito di cittadinanza news di oggi 28 ottobre 2019
REDDITO DI CITTADINANZA – Sono circa 100mila le famiglie che non riceveranno più, già dal prossimo mese, il reddito e la pensione di cittadinanza.
Una sospensione che riguarda quindi una famiglia su dieci tra le 943mila che ricevono il sussidio introdotto dal precedente governo a guida giallo-verde. La ragione della sospensione è semplice e deriva dalla mancata integrazione della domanda presentata da molti beneficiari a marzo, prima che venissero introdotte nuove regole e nuovi requisiti per accedere alla misura.
Reddito di cittadinanza | Le scadenze
L’Inps tre settimane fa ha inviato gli sms a 520mila famiglie beneficiarie del reddito che dovevano integrare i documenti presentati entro il 21 ottobre.
Una scadenza che valeva, dunque, per chi aveva fatto la domanda già a marzo, prima delle modifiche parlamentari alla norma. In caso di mancato adempimento dei beneficiari ne sarebbe conseguita la sospensione fino a che le integrazioni non verranno inviate.
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Reddito di cittadinanza | Il decretone
Il reddito e la pensione di cittadinanza sono stati istituiti con il decretone approvato in Consiglio dei ministri a fine gennaio. Poi il provvedimento è stato discusso e modificato in Parlamento, con l’introduzione di regole più stringenti sui requisiti necessari per accedere alla misura.
Il decretone è stato approvato dalle Camere dopo l’invio delle prime domande: già a marzo più di mezzo milione di famiglie ha presentato richiesta sulla base delle prime norme. Per questo motivo è stato previsto un periodo transitorio di sei mesi con l’assegno pagato ugualmente, in attesa di inserire le integrazioni.
E ora è arrivato il momento delle integrazioni. Chi ha ricevuto il messaggio dell’Inps doveva siglare due dichiarazioni entro il 21 ottobre. Con la prima attestava di non essere soggetto a misure cautelari né a condanne definitive negli ultimi dieci anni.
Nella seconda doveva dichiarare che in famiglia non ci sono disoccupati per dimissioni volontarie. Inoltre, per i cittadini extracomunitari le regole sono ancora più stringenti, tanto da dover presentare una certificazione delle autorità dello Stato di provenienza tradotta in italiano e bollata dal consolato per accertare il possesso dei requisiti.
Reddito di cittadinanza | Risparmio di due miliardi
Solamente l’80 per cento dei beneficiari a cui è stato chiesto di integrare la domanda entro il 21 ottobre l’ha fatto. Quindi quasi il 20 per cento è rimasto fuori, almeno per il momento.
Si tratta di circa 100mila famiglie che non riceveranno il sussidio a partire da questo mese. Ma che potrebbero riaverlo nel caso in cui integrino successivamente la domanda, cosa che non è detto che avvenga (potrebbero non avere più i requisiti). A questo punto le famiglie beneficiarie del reddito sono diventate 850mila, contro il milione e 250mila stimate dal precedente governo.
Scende di conseguenza anche la spesa per lo Stato, con un risparmio di un paio di miliardi rispetto ai 5,6 investiti per quest’anno e i 7 previsti per il 2020.
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