Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Stretta sul reddito di cittadinanza: basterà rifiutare un solo lavoro per perdere il sussidio

Immagine di copertina

Interruzione del sussidio dopo aver rifiutato una sola offerta di lavoro (ad oggi due è il massimo) e sistema “a scalare” dell’importo, che “non può essere a vita”: prende forma il nuovo reddito di cittadinanza, nelle parole del sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, che ricopriva lo stesso ruolo nel 2019 quando la misura veniva approvata dal governo gialloverde. Contrariamente rispetto a quando affermato dal vicepremier e suo collega di partito Matteo Salvini, che più volte ha fatto capire di voler finanziare la riforma delle pensioni con i soldi risparmiati dal reddito di cittadinanza, Durigon ha replicato: “Ma no, vogliamo solo dare una risposta diversa a chi può lavorare: dignità attraverso il lavoro”. Attraverso quello che lui stesso ha definito “un décalage”.

Funzionerà in questo modo. Dopo i primi 18 mesi, se il beneficiario non ha trovato un lavoro, viene sospeso dal sussidio e inserito per sei mesi in un percorso di politiche attive del lavoro come corsi di formazione mirati. Durante questo periodo, dovrebbe venire retribuito attraverso le risorse del Fondo sociale europeo. Se dopo 6 mesi non è stato ancora trovato un lavoro, dice Durigon, si può fare domanda per ottenere di nuovo il Rdc, “ma con un importo tagliato del 25% e una durata ridotta a 12 mesi”. Se anche questo periodo dovesse rivelarsi infruttuoso, il beneficiario verrà sospeso per altri sei mesi, passati i quali potrà chiedere per l’ultima volta il sussidio, questa volta “solo per sei mesi e per un importo decurtato di un altro 25%”. Si arriverebbe quindi al dimezzamento della somma prevista in partenza.

Inoltre, al primo rifiuto decadrebbe il diritto al reddito. La proposta della “è più morbida di altre che circolano nella coalizione, ma si muove nello stesso solco”, sostiene il sottosegretario, che precisa come gli interessati dalla “stretta” sarebbero “un percettore su tre”. Sicuramente i 660 mila tenuti alla sottoscrizione del Patto per il lavoro e probabilmente anche i 173mila che già lavorano, ma con retribuzioni così basse da ottenere il sussidio.

Ti potrebbe interessare
Economia / Donnarumma, AD di FS: “Puntiamo sulla coopetizione per affrontare le sfide della mobilità”
Economia / La rivoluzione mancata dell’IA e la prossima crisi finanziaria Usa
Economia / Non scommettiamo contro il dollaro
Ti potrebbe interessare
Economia / Donnarumma, AD di FS: “Puntiamo sulla coopetizione per affrontare le sfide della mobilità”
Economia / La rivoluzione mancata dell’IA e la prossima crisi finanziaria Usa
Economia / Non scommettiamo contro il dollaro
Economia / Dazi amari: perché la Trumpnomics rischia di scatenare una guerra commerciale e di impoverire gli americani
Economia / Ryanair rimborserà i consumatori per i costi extra del check-in
Economia / Record di Bitcoin: supera gli 87mila dollari grazie alla vittoria di Donald Trump
Economia / Trenitalia e FFS rinnovano la collaborazione per i collegamenti tra Italia e Svizzera
Economia / Msc, partono da Bari le crociere invernali verso il Mediterraneo Orientale
Economia / Ministero dell'Economia e Lufthansa litigano sul prezzo: la vendita di Ita rischia di saltare
Economia / Connessioni che contano: sfruttare il social trading per la crescita finanziaria