La filiera del tabacco del futuro: l’accordo tra Philip Morris Italia e Coldiretti
Una strategia integrata e di sostegno a 360 gradi per l’intera catena del valore del tabacco che proietta Philip Morris e la tabacchicoltura italiana nel futuro, puntando sulla qualità e sulle buone pratiche agricole. Sono i valori al centro dell’accordo di filiera tra Philip Morris Italia e Coldiretti che, secondo Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia, “stanno già facendo la differenza per mantenere alta la competitività della filiera italiana”.
Nel dettaglio, l’accordo prevede l’acquisto di circa il 50% del tabacco prodotto in Italia grazie alla collaborazione con circa 1000 aziende agricole di Coldiretti che operano prevalentemente in Campania, Umbria, Veneto e Toscana. I punti saldi sono qualità, valorizzazione e, appunto, innovazione.
Un percorso iniziato molti anni fa, che vede i coltivatori della Coldiretti protagonisti di una trasformazione profonda, che intende mantenere alta la competitività della filiera integrata, tenendo sempre alta l’attenzione per tutto ciò che riguarda qualità e sostenibilità.
Philip Morris e Coldiretti sono in prima linea per affrontare insieme le sfide del medio e lungo termine e per realizzare iniziative di ottimizzazione e semplificazione volte a mitigare gli impatti di future situazioni congiunturali e consentire così di rafforzare la competitività nel contesto globale. Già sono stati centrati traguardi importanti dalla riduzione di CO2, con un crollo del 56% nel 2021 rispetto al 2012, all’uso responsabile della risorsa idrica (-53% sul 2015), un bene tanto più prezioso con i cambiamenti climatici e la siccità che in questi ultimi anni ha comportato difficoltà nelle colture.
Per favorire la transizione digitale in collaborazione con il Cesar, Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale, è stato avviato il “Digital Farmer”, un percorso per i giovani coltivatori volto a favorire il miglioramento delle competenze tecniche e l’adozione di tecnologie all’avanguardia, supportandoli nel percorso di transizione eco-energetica e digitale. L’obiettivo è quello di migliorare le competenze tecniche, supportare l’adozione a livello aziendale di tecnologie innovative per sviluppare l’agricoltura di precisione e forme di produzione sempre più sostenibili. L’iniziativa mira a fornire le basi per lo sviluppo ed il rilancio di un nuovo modello produttivo più competitivo e rivolto al futuro, in vista delle sfide di medio-lungo termine.
Con una filiera efficiente, che innova e guarda al futuro, Philip Morris Italia punta molto anche all’Open Innovation, con particolare riferimento al mondo agricolo. Tra i progetti più interessanti in termini di potenzialità innovative lanciati e sostenuti da Philip Morris Italia a supporto della produzione di tabacco greggio c’è il Leaf Innovation Hub, il cui obiettivo è sviluppare aree di innovazione per la tabacchicoltura in specifiche tematiche di interesse Nel 2019 è stata lanciata la call for innovation “BeLeaf: Be The Future”, rivolta a start-up, spin-off e piccole-medie imprese nazionali e internazionali che avessero sviluppato tecnologie e soluzioni applicabili al settore agritech e in particolare a tutto ciò che riguarda la coltivazione, la raccolta e la lavorazione del tabacco in maniera sostenibile ed efficiente. Nell’ambito della nuova edizione nel 2022, la call ha superato il territorio nazionale ed è stata lanciata a livello europeo: 280 le startup contattate, 112 le candidature ricevute, 3 le startup scelte per la fase di co-design, di cui una chiamata a sviluppare una proof of concept con Philip Morris Italia.
La transizione ecologica e digitale è dunque determinante per la costruzione del futuro della filiera. “Il miglioramento delle competenze imprenditoriali e delle nuove tecnologie utilizzate in azienda – ha spiegato Gennarino Masiello, Presidente di ONT Italia e Vice Presidente di Coldiretti - sono ormai precondizioni indispensabili per supportare la competitività e la sostenibilità delle nostre imprese. Considerata infatti la rapidità con cui evolve lo scenario di riferimento per il settore, alcune innovazioni non sono più rimandabili e, in questo caso, il vero costo o difficoltà per le aziende sarebbe costituito dal “non innovare” piuttosto che dal percorrere sentieri di sviluppo e innovazione”.
In collaborazione con Philip Morris Italia