Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:38
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Pfizer vuole aumentare da 19,5 a 175 dollari i prezzi dei vaccini quando sarà finita l’emergenza

Immagine di copertina
Credit: EPA/Lukasz Gagulski

Questa settimana l’Unione Europea concluderà un accordo per l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi del vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech

Pfizer vuole aumentare da 19,5 a 175 dollari i prezzi dei vaccini quando sarà finita l’emergenza

Questa settimana l’Unione Europea concluderà un accordo per l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi del vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech, segnando un cambio di strategia radicale rispetto all’inizio della campagna vaccinale, quando i paesi dell’UE avevano puntato sul vaccino di AstraZeneca.

Negli ultimi mesi, il vaccino a mRna è emerso come l’alternativa più affidabile a quello prodotto dalla casa farmaceutica anglo-svedese, contro cui l’UE ha deciso di agire legalmente dopo i ripetuti ritardi delle consegne che hanno fortemente rallentato le vaccinazioni nella prima parte dell’anno.

L’imminente accordo con Pfizer includerà un ordine da 900 milioni dosi fino al 2023, con un’opzione per altri 900 milioni, (a fronte di 300 milioni di dosi finora vendute agli Stati Uniti) spingendo la Commissione europea ad anticipare da settembre a luglio l’obiettivo di vaccinare il 70 percento della popolazione adulta in Europa.

Nonostante l’impegno a medio termine assunto nell’accordo con l’UE, Pfizer e altre case farmaceutiche prevedono forti aumenti dei prezzi dei vaccini negli anni a venire, in cui secondo molti esperti e addetti ai lavori sarà necessario sottoporsi a richiami annuali.

A marzo il direttore finanziario di Pfizer, Frank D’Amelio, ha previsto che una volta passata l’emergenza pandemica ci saranno nuove opportunità per la casa farmaceutica. Già a inizio febbraio, lo stesso D’Amelio aveva dichiarato in una call con gli investitori che l’azienda considera normale per un vaccino un prezzo di 150-175 dollari, fino a 9 volte il prezzo pagato dal governo degli Stati Uniti.

A dispetto dei prezzi giudicati troppo bassi, la casa statunitense già ritiene che quest’anno otterrà dal vaccino ricavi per 15 miliardi di dollari, per un utile stimato di 4 miliardi di dollari, rendendolo uno dei prodotti farmaceutici più redditizi di sempre.

Terza dose

Nelle ultime settimane i dirigenti di Pfizer e BioNTech hanno ribadito a più riprese che sarà necessaria almeno una terza dose per avere una protezione completa da Covid-19, ultimo tra i quali Ugur Sahin. Secondo il fondatore di BioNTech, che ha realizzato il vaccino prodotto da Pfizer, sarà necessario somministrare una terza dose 9 mesi dopo la seconda somministrazione “al massimo dopo 12 mesi”. La scorsa settimana l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, ha dichiarato che sarà necessaria una terza dose del vaccino da 6 a 12 mesi dopo la seconda somministrazione. In precedenza aveva previsto anche che saranno necessari richiami annuali “per molti anni”, affermando che l’azienda è in grado di modificare vaccino in risposta a nuove varianti in 116 giorni.

Secondo D’Amelio, i richiami presentano “un’opportunità significativa” per il nostro vaccino dal punto di vista della domanda, dal punto di vista dei prezzi, dato il profilo clinico del nostro vaccino”.

In precedenza, l’UE si è accordata per corrispondere a Pfizer e BioNTech un prezzo di 15,5 euro a dose per i primi 200 milioni di dosi e altri 100 milioni di dosi su cui aveva diritto a un’opzione, se ordinate entro una scadenza prevista nel contratto. Successivamente, l’UE si è impegnata a pagare il vaccino 17,5 euro a dose. L’UE aveva anche acconsentito a un pagamento anticipato di 700 milioni di euro a dicembre per i primi 200 milioni di dosi. I dettagli del nuovo accordo con Pfizer invece non sono noti.

La scorsa settimana il commissario straordinario all’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato che nel secondo trimestre di quest’anno l’Italia riceverà 6,8 milioni di dosi in più da Pfizer, a fronte della consegna di altri 50 milioni di dosi all’UE. Secondo Figliuolo, saranno consegnate 670.000 dosi in più ad aprile, 2,15 milioni di dosi in più a maggio e oltre 4 milioni di dosi in più a giugno. Il 66 percento degli oltre 20 milioni di dosi consegnati finora all’Italia è stato prodotto da Pfizer.

Leggi anche: Pfizer in soccorso dell’Europa, sui vaccini l’Ue segue l’America e cede su AstraZeneca e J&J /
Vaccini: ora Pfizer alza da 12 a 19,5 euro il costo per ogni doseVaccini: l’Europa disarmata deve contare sullo zio d’America, come dopo il 1945

Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Economia / Superbonus 110: il progetto di cartolarizzazione per salvare l’edilizia italiana
Economia / Energia nuova: cosa emerge dal Piano Strategico 2025-2027 di Enel
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Economia / Tronchetti Provera: “La crisi dell’automotive deriva dalle scelte ideologiche e irrealistiche dell’Ue”
Economia / Culti Milano Group cede il 25,11% di Bakel, il brand di skincare che si pone come prossimo step la quotazione in borsa
Lavoro / Conto Aziendale di Fondartigianato: le novità del 2024 migliorano lo strumento a disposizione delle imprese e dei lavoratori
Economia / Perché la spesa militare si esprime in percentuale al Pil?