Quota 100, ritardi nei pensionamenti del personale della scuola. La preoccupazione dell’Anief: “Rischio caos a settembre”
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PENSIONI QUOTA 100 RITARDI PENSIONAMENTI SCUOLA – A pochi mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico, c’è ancora molto caos nelle pratiche per mandare tanti insegnanti in pensione tramite Quota 100. Al momento, infatti, soltanto il 36 per cento del totale delle domande di pensionamento provenienti dai lavoratori della scuola italiana risultano essere state acquisite dall’Inps.
Soltanto un docente su tre, dunque, ha ottenuto la validazione da parte dell’Inps del pensionamento con Quota 100, cioè con 62 anni di età e almeno 38 di contributi. Un numero troppo basso secondo l’Anief, il sindacato di categoria degli insegnanti e dei formatori.
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“Non è tollerabile questo procedere a rilento – ha spiegato infatti Marcello Pacifico, presidente del sindacato – perché le domande sono state presentate da mesi e i posti che si libereranno a settembre è bene che siano da subito disponibili sia per mobilità del personale di ruolo che per le assunzioni dei precari”.
“I posti che si libereranno – ha continuato Pacifico – devono essere tutti utilizzabili sia per le operazioni di mobilità, ad iniziare dagli imminenti trasferimenti, passando per utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, sia per le immissioni in ruolo”.
Il presidente dell’Anief ha poi snocciolato i dati: finora sono state accettate le richieste di 1.458 unità di personale Ata, 123 dirigenti scolastici, 5.875 docenti, 56 insegnanti di religione cattolica e 32 educatori. “Risulta – ha annunciato – infine una difformità sul territorio, soprattutto per le province più grandi”.
La preoccupazione è che si arrivi al prossimo anno scolastico con ancora troppi posti vacanti e una disorganizzazione generale che possa finire per penalizzare gli studenti stessi. Nella prossima estate, infatti, ci sarà comunque un progressivo svuotamento del numero del personale scolastico, tra i pensionamenti con Quota 100 o di coloro che hanno maturato i requisiti previsti dalla riforma Fornero.
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“Per fare fronte a questi numeri in aumento – ha continuato Pacifico – è bene che il Miur si convinca a riaprire da subito le graduatorie ad esaurimento in modo da utilizzare i tanti docenti abilitati ma che invece, relegati come sono oggi nelle graduatorie di una manciata di istituti, rischiano di rimanere al palo, perdendo supplenze annuali e anche la possibilità di essere immessi in ruolo”.